Un Lupo da leccarsi i baffi. Tosto, piacevole a vedersi, travolgente, prolifico. Proprio la partenza che ci voleva per avvisare immediatamente i rivali: noi ci siamo. Il 3-0 timbrato ad Aprilia va anche oltre il semplice e secco tabellino. Sì, perché si poteva davvero dilagare e trasformare il risultato da calcistico a tennistico. Il tutto, su un campaccio allentato dalla pioggia, fangoso, per niente invitante per un Campobasso che fa del fraseggio e delle giocate veloci e di prima le proprie prerogative. Quindi, aumenta il valore di una vittoria che tutti attendevano ma non certo di queste dimensioni. Funzionano già i meccanismi pensati da un anno a questa parte da Mirko Cudini: il suo 4-3-3 a tratti fa ‘ballare’ letteralmente gli avversari che vanno in confusione spesso e volentieri.
Un attacco ‘atomico’. Non è un caso che i rossoblù impieghino un minuto e 20 secondi per costruire la prima, clamorosa, nitida, palla gol per passare. Arriva sul piede di Pietro Cogliati che però non è subito freddo a tu per tu col portiere. Una sorta di ‘prova generale’ per quel che accadrà poco dopo. Chiaro che il terreno infimo incida e non poco. Ma i Lupi hanno un obiettivo chiarissimo: passare in vantaggio il prima possibile. Dopo un altro paio di scorribande targate Candellori ed Esposito, proprio il numero 10 avvia l’azione giusta, proseguita a destra dove Vitali approfitta di un clamoroso liscio del dirimpettaio per mettere in mezzo dove anche il centrale ‘dà una mano’ ai rossoblù, si avventa sul pallone Bontà che gonfia la rete. Da qui il match sarà saldamente nelle mani degli ospiti. E si potrebbe andare al riposo già sul 2-0 se solo Esposito mettesse dentro dall’area piccola. Occhio, però, il meglio deve ancora venire. Dopo una ventina di minuti della ripresa in cui l’equilibrio sembra prendere il sopravvento, il Campobasso alza di nuovo la voce e decide che è tempo di chiudere la pratica. Lo fa il migliore in campo, quel Vittorio Esposito che prende palla sulla tre quarti, ne fa fuori due in un sol colpo e con un collopieno va a togliere le ragnatele dall’incrocio dei pali. Bello, bellissimo. Se una rete del genere l’avesse realizzata qualche big internazionale sarebbe stato celebrato a dovere. E poi il tris, altrettanto delizioso: Sforzini a spizzare di testa, Vitali che prolunga per l’imprendibile Cogliati che col portiere in uscita insacca un pallonetto spettacolare.
Zero tiri in porta subiti. C’è un dato da mettere ugualmente in evidenza: Raccichini non ha effettuato una parata che sia una. Qualche tiro debole neutralizzato senza problemi, qualche uscita aerea qua e là e null’altro. La difesa ha fatto appieno il suo dovere: l’ex Juventus Olivera ha toccato pochi palloni andando a sbattere puntualmente contro il muro Dalmazzi-Menna. E poi Vanzan e Fabriani, due motorini impeccabili sia in fase difensiva che in quella offensiva. Decisivo Brenci a fare da ‘schermo’. Bontà è ormai un ‘tuttocampista’, lo stesso dicasi per Candellori.
Ora testa a bassa e niente facili entusiasmi. E’ chiaro che una rondine non fa primavera e che arriveranno tutte le controprove del caso. La squadra, come del resto ha sempre fatto, deve essere brava a restare concentrata, senza lasciarsi andare a certezze prima di averle acquisite. Il campionato è lungo e faticoso, ma le premesse sono molto incoraggianti.

fds

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