Il tasso di fecondità è più basso della media nazionale e del cosiddetto ‘livello di sostituzione’ (quello che cioè garantirebbe il ricambio generazionale). Ogni donna molisana in media ha 1,17 figli mentre il dato di media è 1,35.
È uno dei dati relativi alla nostra regione contenuti nel rapporto Osservasalute 2017 presentato giovedì al Policlinico Gemelli di Roma. Il dossier fotografa un’Italia a due velocità anche nella salute e con un divario sempre più ampio. Ma non solo: nel Belpaese aumenta il consumo di antidepressivi, così come cresce il numero degli obesi. Il report raccoglie i dati regione per regione e li rielabora fornendo una sorta di ‘radiografia’ del nostro Paese. Si scopre, ad esempio, che in soli 10 anni, ovvero nel 2028, ci saranno in Italia ben 6,3 milioni di persone non autosufficienti. E che oggi si muore meno per tumori e malattie croniche rispetto al passato, ma solo dove la prevenzione funziona, ovvero principalmente nelle regioni settentrionali.
Tornando al Molise, che si conferma al top per persone in sovrappeso o obese, la speranza di vita alla nascita, nel 2016, è pari a 80,1 anni per gli uomini e a 85,2 per le donne. Un evidente vantaggio femminile in termini di sopravvivenza che però va riducendosi pur restando consistente: le donne in media vivono cinque anni in più degli uomini.
I dati di mortalità, in questo caso relativi al 2015, sono pari a 115,6 per 10.000 per gli uomini e a 72 per 10.000 per le donne.
La quota di fumatori in Molise, nel 2016, tra le persone dai 14 anni in su è pari al 20% (il valore nazionale è 19,8%). Nel periodo 2007-2016 si registra una diminuzione del 2,9%.
Va assolutamente meno bene riguardo al peso. In linea generale, in Italia più di un terzo della popolazione adulta (35,5%) è in sovrappeso, mentre poco più di una persona su dieci è obesa (10,4%); complessivamente, il 45,9% dei soggetti dai 18 anni in su è in eccesso ponderale.
Una percentuale aumentata dal 2001 al 2016, soprattutto la quota degli obesi (8,5% vs 10,4%).
Le differenze rilevate sul territorio sono considerevoli: come per il 2015, le regioni meridionali presentano la prevalenza più alta di persone di età 18 anni e oltre obese (Abruzzo 14,2%, Puglia 13,1% e Molise 12,4%,) e in sovrappeso (Basilicata 40,6%, Calabria 40,4% e Molise 39,8%) rispetto alle regioni settentrionali, che mostrano i dati più bassi di prevalenza (obesità: PA di Bolzano 8,1%, PA di Trento 8,3% e Lazio 8,6%; sovrappeso: Provincia di Bolzano 30,7%, Provincia di Trento 31,6% e Valle d’Aosta 31,7%). Nel 2016, il Lazio entra a far parte delle regioni più virtuose in termini di prevalenza di persone obese.
Altro tasto dolente, è l’alcol. La prevalenza di consumatori a rischio, nel 2016, è pari al 23,2% per gli uomini e a 9,1% per le donne. Il dato è rimasto pressoché stabile rispetto al 2015 sia a livello nazionale sia regionale, ad eccezione della Provincia di Bolzano dove i valori dei consumatori a rischio sono aumentati di 4,7 punti percentuali nelle donne.
Valori superiori al dato nazionale sono stati rilevati, per entrambi i generi, nella Provincia di Bolzano (maschi 38,6%; femmine 16,6%) e in Friuli Venezia Giulia (32,8% e 13,2%), a cui si aggiungono per i soli uomini il Molise (29,3%), la Provincia di Trento (31,4%), la Sardegna (32,0%) e la Valle d’Aosta (34,3%) e per le sole donne la Lombardia (11,4%), la Liguria (12,3%), la Valle d’Aosta (15,6%) e l’Emilia-Romagna (13,7%).
Ancora, il 52,5% in Molise dichiara di non praticare sport (il valore nazionale è del 39,2%).
Bene, invece, la copertura vaccinale antinfluenzale nella popolazione dai 65 anni in su: nella stagione 2016-2017 è al 56,7% (il valore nazionale al 52).
Aumenta anche in regione il consumo di antidepressivi (+56,3% nel periodo 2004-2016 contro un +52,3). Cresce, in genere, il consumo di farmaci: dal 2001 al 2016 il trend segna +78% (la media nazionale è +68,2).
Cala meno della media nazionale, ma la riduzione viene rilevata dal rapporto, il ricordo ai parti cesarei (nel 2016 la proporzione è del 46,7%). Il decremento nell’arco temporale 2005-2016 è pari al 4,5%.
La spesa sanitaria pubblica pro capite, infine, nel 2016 è stata pari a 2.051 euro (il valore nazionale è di 1.845 euro).
Nella sintesi dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane e della Cattolica (che curano il progetto Osservasalute) altre due percentuali: il Molise è primo per rifiuti solidi urbani inceneriti (55,8% sul totale) e ultimo per pazienti dai 65 anni in su operati entro due giorni per frattura del collo del femore (il 29,1%).

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