Gli ultimi sei mesi di cassa integrazione scadono il 4 ottobre, data ormai vicinissima.
Da ieri i lavoratori della Gam sono in presidio davanti alla sede della giunta regionale, dove stamane alle 10 è in programma l’incontro convocato dal governatore Donato Toma. A lui i sindacati e le rsu chiederanno risposte concrete sul rispetto dell’accordo firmato con la società del gruppo Amadori Avicola Vicentina a fine febbraio 2018. Società che ad aprile scorso ha annunciato la rinuncia al progetto di ristrutturazione del macello, la parte più significativa dell’investimento previsto dall’intesa. Oltre a questo, dalla Regione le maestranze Gam si aspettano il rispetto dell’odg votato all’unanimità dal Consiglio a luglio, che elenca l’attivazione di una serie di misure di ricollocazione.
Sono circa 230 i lavoratori dell’azienda di Bojano ancora in cassa integrazione, una trentina coloro che invece sono riusciti a rientrare nel ciclo produttivo della filiera bassa, l’unica che il gruppo di Cesena ha riattivato avendo rinunciato ad aprile alla ristrutturazione del macello, a cui pure si era impegnato con gli accordi firmati al mise a fine febbraio 2018. In Molise i pulcini nascono, non solo quelli di Amadori ma fra qualche mese anche quelli di Aia, e poi prendono altre strade.
Conoscere ufficialmente le intenzioni del colosso romagnolo, quindi, diventa prioritario. «Non abbiamo ancora riscontro della convocazione al ministero dello Sviluppo», ha detto Giancarlo D’Ilio (rsu), denunciando che il dibattito politico in Molise nelle ultime settimane è focalizzato su elezioni – fra il rischio di tornare al voto per il Parlamento e le urne di secondo livello per le provinciali – ed eventi estivi, sagre e non. «Mentre ancora al centro dell’agenda non vediamo la vera emergenza di questa regione: il lavoro», ha concluso.

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