La sorpresa, nella cassetta delle lettere, è stata recapitata. E, in aggiunta alle migliaia di preavvisi di fermo amministrativo per bolli non pagati ma, a quanto pare, prescritti, si stanno sommando anche le ‘cartelle verdi’ contenenti l’avviso di accertamento, da parte della Regione Molise per conto della concessionaria Ica Creset, per la riscossione dell’annualità 2017. In sostanza bolli non pagati, sui quali gravano le imposte accessorie che, da sole, valgono quasi 100 euro. In questa seconda ipotesi, c’è davvero poco da fare se non recarsi allo sportello e pagare la quota, maggiorata degli interessi e di balzelli vari. Ma ove mai fosse arrivato il preavviso di fermo amministrativo, che sta tenendo in apprensione migliaia di molisani, l’Unione Consumatori ha già pronto il maxi ricorso, la class action. Il tema è già noto e proprio l’Unione Consumatori – il caso è scoppiato qualche settimana fa -, ha specificato, attraverso l’avvocato Ennio Cerio, che occorreva verificare se e come opporsi alla richiesta. «Abbiamo deciso di adire le vie giudiziarie, visto che si tratta di bolli auto prescritti, per i quali non può esserci alcun fermo amministrativo né altro» spiega, con fermezza, proprio Ennio Cerio che, nella sede associativa in via Mazzini a Campobasso, ha fatto il punto della situazione, dopo aver controllato le lettere recapitate, le annualità alle quali si riferiscono i preavvisi di fermo, i termini delle prescrizioni. Insomma, un lavoro ‘di fino’ che ha portato alla decisione di affiancare gli utenti anche in questa ‘battaglia’ così come accaduto solo qualche anno fa, con il maxi ricorso che ha portato all’annullamento di migliaia di cartelle. Fermo amministrativo vuol dire, nei fatti, ganasce alle auto con la impossibilità conseguente di poterla usare. Ma non solo: se, nel frattempo, quell’automobile è stata venduta oppure rottamata, fermo amministrativo può anche significare pignoramento di un quinto delle stipendio o di un decimo della pensione. «Rispetto a quanto abbiamo potuto verificare, documenti alla mano, i crediti vantati riguardano bolli caduti in prescrizione quindi, alla luce di tutte le valutazioni del caso e come è accaduto spesso negli ultimi anni quando abbiamo portato alla risoluzione vicende simili e cioè richieste di pagamento recapitate oltre il termine della prescrizione, abbiamo deciso di avviare come Unione Consumatori, un’azione corale di opposizione”. Anche l’associazione guidata da Filippo Poleggi, ha inteso intervenire specificando che la comunicazione di avvio della procedura di fermo amministrativo di beni mobili registrati, dovuto al mancato pagamento della tassa automobilistica regionale, risulta illegittima per svariati motivi formali oltre che fondata su crediti prescritti. Quindi, anche il Movimento Consumatori (la cui sede a Campobasso è in via Cirese) si muove nella direzione di azioni tese all’annullamento degli atti ritenuti illegittimi.

*in foto: l’avvocato

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