Una stretta di mano, per scusarsi di una reazione andata troppo oltre. Ieri mattina Pietro Sacco ha incontrato la collega Rita Iacobucci. Un caffè insieme, il confronto – questa volta dai toni più calmi e ragionevoli – con la consapevolezza di aver sbagliato nei modi, nelle parole usate, nella foga che lo ha animato.
Pietro Sacco ha voluto scusarsi con la giornalista di Primo Piano Molise che martedì scorso è finita al centro di una reazione, sia fisica che verbale, andata parecchio oltre il civile confronto.
«Chiederle scusa è un atto dovuto – ha detto Pietro Sacco – ; al di là di ogni altra considerazione, lei stava faceva il suo lavoro e in quell’attimo di concitazione è venuto fuori qualcosa che si può ritenere offensivo ma era solo circoscritto al momento. Lungi dal pensare che lei sia la mia controparte. Ci sono modi diversi per dimostrare le proprie ragioni, quello di certo non era quello migliore» ammette. Contestualizza i fatti, ma non li usa come scudo per proteggersi da un errore, che ammette. «Sono 18 mesi che veniamo qui a chiedere, a spingere, cerchiamo di ottenere qualcosa dopo 36 anni di servizio. Qualche diritto lo abbiamo anche maturato, ci sembra logico chiedere, a chi oggi governa la Regione, di darci supporto e accompagnarci per il periodo lavorativo che ci resta. Sicuramente avrei dovuto usare modi più urbani, chiedere scusa è la strada migliore per riportare serenità nel dialogo e nei rapporti. Andava fatto».

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