Stavolta a protestare e a rivendicare i propri diritti sono i diabetici, come affermano dall’Associazione diabetici Basso Molise e dell’Aniad, Associazione atleti diabetici-Basso Molise.
«Questa volta ad essere preso di mira è il sistema di terapia e controllo del diabete di tipo 1»! Lo affermano Giuseppe Ferrieri, Presidente dell’Associazione Diabetici Basso Molise e Rocco Fernando Giacomodonato, presidente dell’Aniad (Associazione atleti diabetici – Sezione del Molise), che puntano il dito contro la determinazione dirigenziale 201 del 17 ottobre 2018 del Direttore generale per la salute della Regione Molise. «Con tale determina, il Comitato tecnico di indirizzo regionale per la malattia diabetica emana le “Linee di indirizzo per la terapia insulina con microinfusori e sistemi di monitoraggio in continuo del glucosio”, con le quali si danno indicazioni sui livelli di assistenza per i pazienti diabetici che hanno impiantato i microinfusori, (pompe computerizzate che erogano insulina in continuo e ai pasti). In effetti grazie all’evoluzione tecnologica la qualità di vita dei pazienti diabetici ha conosciuto uno straordinario miglioramento: grazie ai microinfusori il paziente non è costretto alle multiiniezioni giornaliere e può godere di una libertà, flessibilità e accuratezza impensabili sino a pochi anni fa. Va detto che il Centro Antidiabetico di Termoli è stato il primo a portare e diffondere in Molise la terapia con microinfusore e che oggi è proprio il Basso Molise che vanta una percentuale di impianto di microinfusori corrispondente al 60% di tutto il territorio regionale. Allora, dov’è il problema? Accade che nelle “Linee di indirizzo”, all’articolo 3 compare, surrettiziamente, lo sconcertante avverbio “unicamente”, per effetto del quale la prescrizione e l’impianto possono essere effettuati esclusivamente presso il Presidio Ospedaliero di Campobasso. E a Termoli, in via del tutto residuale, resta affidato il compito di una generica attività di educazione e istruzione terapeutica. La pedagogia del diabete, insomma. Sarà stata anche qui una manina che ad insaputa del “Comitato Tecnico” ha inserito il famigerato “unicamente”? Difficile da credere, visto che del Comitato che ha elaborato le linee guida, in evidente conflitto di interessi, fa parte chi attualmente dirige la diabetologia del Cardarelli. Altrettanto sconcertante e letteralmente offensivo per il personale medico ed infermieristico del nostro territorio, che vanta decenni di esperienza, affermare che non abbia le competenze specialistiche adeguate all’impianto dei microinfusori. Vorremmo solo ricordare che a Termoli solo nella prima metà del 2018 sono stati applicati 39 nuovi microinfusori anche a persone provenienti da Campobasso e dalle zone limitrofe. È offensivo, da parte chi si arroga l’esclusiva dell’impianto, ritenere non all’altezza l’équipe multidisciplinare dell’Ospedale San Timoteo di Termoli ed effettuare “unicamente” a Campobasso una operazione che, numeri alla mano, viene svolta in massima percentuale a Termoli, che altrove in Regione. Siamo certi che la D.D. n. 201 del 17/10/2018 verrà rivista eliminando, in quanto discriminante, eccessivo ed iniquo, la parola “unicamente” dall’articolo delle Linee di indirizzo, fatte proprie dalla determina, riconsegnando anche a Termoli un servizio primario che da sempre viene svolto con abnegazione, professionalità e numeri. Perché i pazienti della costa molisana non devono essere sempre di serie B, costretti, come spesso accade, a spostarsi in altre Regioni, se non altro per la prossimità».

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