Un colpo al cuore. Il mondo della cultura è in lutto per la scomparsa di Domenico Fratianni, l’artista di Montagano ma campobassano di adozione, morto la notte tra domenica e lunedì all’ospedale di Matera dove era ricoverato da due settimane. Artista poliedrico ma non solo, a Campobasso tutti lo ricordano per i suoi modi garbati e gentili, «un uomo d’altri tempi», «un signore». Fratianni si trovava nella capitale della Cultura dove, qualche settimana fa, aveva inaugurato la sua mostra dal tema ‘Le voci di dentro’. Poi, un male improvviso lo aveva costretto al ricovero fino al tragico epilogo. La notizia si è diffusa rapidamente in città lasciando tutti senza parole. Centinaia i messaggi di cordoglio sui social per una delle personalità più brillanti della regione, con la sua arte era riuscito a dare lustro al Molise in tutta Italia e non solo.
Pittore, incisore, disegnatore, Fratianni era nato a Montagano nel 1938, sposato con due figli, aveva passato gran parte della sua vita a Campobasso.
Conseguita l’abilitazione all’insegnamento del Disegno e della Storia dell’Arte, compie le prime esperienze di insegnante in Sardegna. A Nuoro, nell’ambito di una rassegna interamente dedicata al disegno, conosce Carlo Levi e Umberto Terracini, figure di altissima caratura culturale, che rappresenteranno uno snodo cruciale nella sua vicenda personale ed artistica.
La volontà di ampliare la gamma dei mezzi espressivi lo portano a frequentare, presso l’Istituto del Libro di Urbino, i corsi internazionali di Tecniche dell’Incisione. Entra a far parte degli Incisori d’Italia di cui Marc Chagall era patron e Carlo Carrà presidente. Dal 1965, quale esponente dell’Associazione degli Incisori Veneti, partecipa ad importanti mostre nazionali ed internazionali; la sua operosità si afferma rapidamente con premi e concorsi. Conosce molti critici e artisti, soprattutto dell’area veneta, tra cui Trentin, Guadagnino, Zarotti e Pizzinato.
Nello stesso periodo ha contatti con Enzo Di Martino e con il Centro Internazionale della Grafica di Venezia, dove pubblica una cartella di acqueforti-acquetinte dal titolo “Si è fatto giorno?”, in cui le ispirazioni e i ricordi di Carlo Levi, Rocco Scotellaro e Alfonso Gatto sono chiaramente visibili.
Del 1982 è un viaggio in Provenza dove visita i posti cari a Picasso, Cézanne e Van Gogh. Da questa esperienza nasce la raccolta di acqueforti-acquetinte dal titolo “Viaggio in Provenza” che viene presentata prima in Francia presso l’Istituto di Cultura di Marsiglia dal Direttore Renzo Milani, poi in Italia presso la Libreria-galleria Remo Croce di Roma dai poeti Cimatti e Jovine e dal regista cinematografico e televisivo Fago.
Del 1986 è un ciclo incisorio dedicato allo sport e alle metafore della vittoria e della sconfitta nella vicenda umana. Le tavole dei suoi atleti vengono viste e apprezzate, per l’intensità dell’espressione e la resa dinamica dei gesti, da Giulio Carlo Argan nel corso di una sua visita a Campobasso.
Nel periodo dal 1988 al 1996 incide circa un centinaio di opere che compongono una trilogia ispirata alla “follia” di due grandi personaggi, Don Chisciotte e Robinson Crusoe, e a quella di un grande esponente della poesia italiana del secolo scorso, Dina Campana, ispirandosi alla sua opera maggiore “I Canti Orfici”.
Importanti e continui sono stati i rapporti dialettici, ma intensamente empatici, con critici, saggisti, poeti, incisori, come Cimatti, Pierro, Luzi, Di Martino, Cambon, Croce, Fago, Trentin, De Grada, Dragone, Bettini, Apuleo, Civello, Milani, Compagnone, Jovine, Rimanelli, Micacchi.
Membro dell’Accademia del Fiorino e del Centro Diffusione Arte in Italia e all’estero, ha insegnato presso l’Università degli Studi del Molise “Laboratorio di Tecniche di Creazione Artistica” nel Corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria.
Nel 2000 diventa Direttore Artistico della Biennale dell’Incisione Italiana Contemporanea di Campobasso.
Ha realizzato molte mostre personali e partecipato a collettive, ottenendo numerosi riconoscimenti e presenze bibliografiche.
I funerali si terranno oggi pomeriggio, alle ore 16, nella chiesa di Sant’Antonio di Padova.

 

Il governatore Toma: «Ambasciatore della regione in Italia e nel mondo»

«Con dolore e sgomento apprendiamo la triste notizia della scomparsa del maestro Domenico Fratianni.
Pittore, incisore, disegnatore, dal 2000 era direttore artistico della Biennale dell’Incisione Italiana Contemporanea di Campobasso.
Galantuomo, conosciuto e stimato anche fuori dai confini regionali avendo ottenuto prestigiosi riconoscimenti, Fratianni è rimasto sempre legato al Molise e ne è stato apprezzato ambasciatore in Italia e nel mondo attraverso le sue mostre.
Pur avendo l’opportunità di risiedere altrove per via della sua attività artistica, ha scelto di vivere a Campobasso, restando saldamente ancorato alla sua molisanità, di cui era orgoglioso.
Alla famiglia del maestro le più sentite condoglianze e la nostra vicinanza».
Così il presidente della Regione Molise, Donato Toma, ha ricordato la figura di Domenico Fratianni.

Il sindaco Gravina: «Gli saremo sempre grati»

La notizia della scomparsa del maestro Domenico Fratianni avvenuta a Matera, ha colpito al cuore l’intera comunità campobassana per quello che il maestro ha rappresentato negli anni per la cultura della nostra città.
Anche il sindaco del comune di Campobasso, Roberto Gravina, ha voluto ricordare, a nome di tutta l’Amministrazione comunale, l’artista e l’uomo Domenico Fratianni.
«Il maestro Domenico Fratianni ha il merito di aver condotto sul nostro territorio, costantemente, quella produzione e quella divulgazione culturale che come principale obiettivo hanno avuto sempre il rapporto con la gente – ha dichiarato Gravina -. Il suo garbo e i suoi modi hanno rappresentato non solo un modo di essere, ma anche un modo di fare cultura ai livelli più alti in giro per il mondo, lasciando le proprie radici sempre ben evidenti e piantate in una città che lo ha apprezzato e lo continuerà ad appezzare nel tempo per quanto da lui fatto.
Il suo amore per la nostra comunità cittadina ha travalicato i tempi come è giusto che accada quando il legame che si crea è viscerale e allo stesso tempo consapevole. Dei riconoscimenti da lui ottenuti in campo artistico a tutti i livelli se ne è parlato e se ne parlerà negli anni a venire, del resto essere stato invitato in queste settimane proprio a Matera, capitale della cultura europea 2019, per la cura della propria mostra personale con i lavori prodotti da lui in un arco di tempo molto esteso, rendono pienamente la cifra del valore artistico del maestro Fratianni.
Come Amministrazione comunale e come campobassani, oltre a porgere alla famiglia del maestro le nostre più sentite condoglianze, gli saremo sempre grati per la sua arte, per la sua passione e competenza messe a disposizione di un territorio che dovrà impegnarsi sin da subito per ricordarlo con iniziative culturali concrete. Grazie Maestro».

«Con il suo lavoro ha dato lustro alla comunità di Montagano»

«Piango per la scomparsa di uno dei massimi artisti molisani, Domenico Fratianni, valente organizzatore e collaboratore dell’Amministrazione comunale – le parole dell’ex sindaco Battista – direttore artistico della biennale dell’incisione contemporanea di Campobasso. Sempre pronto a rendersi disponibile per iniziative sociali. Non lo incontrerò più per strada, perdo un amico e il suo saluto. Resteranno, tra le tante cose, le sue opere, l’amore per l’arte e il ricordo del suo sorriso. Il destino gli chiude il rapporto con la vita terrena nella Capitale della Cultura. Alla famiglia le mie sentite condoglianze».
Anche i gruppi consiliari del Comune di Campobasso, Partito Democratico e Sinistra per Campobasso si associano al dolore della famiglia per la scomparsa del Maestro Domenico Fratianni, artista che ha dato lustro a Campobasso ed al Molise tutto.
«A mantenerne per sempre vivo il ricordo, la sua produzione artistica e la biennale dell’incisione, di cui chiederemo l’intitolazione a suo nome».
Infine, il sindaco di Montagano Giuseppe Tullo e l’amministrazione comunale hanno espresso il più profondo cordoglio per la scomparsa del Maestro Domenico Fratianni.
«Tutto il paese, che ha avuto il privilegio di dare i natali al grande artista, si stringe intorno alla famiglia dell’uomo che, con il suo prezioso ed appassionato lavoro, ha dato lustro ad un’intera comunità e ad un’intera regione».

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