Si aggiunge un nuovo capitolo alla vicenda sull’appalto della Tangenziale Nord di Campobasso. Dopo che il Tar, con sentenza pubblicata lo scorso 13 ottobre, aveva dato l’ok al Comune di Campobasso confermando la legittimità della aggiudicazione effettuata da Palazzo San Giorgio, nel mese di dicembre dello scorso anno, in favore dell’Ati Loy Donà e Brancaccio Costruzioni, si prospetta un altro stop. L’inizio dei lavori dell’opera strategica del valore di 18 milioni di euro potrebbe avere ancora tempi lunghi. Infatti l’Ati Pq – Eliseo, una delle tre imprese molisane che ha impugnato l’aggiudicazione del bando e rappresentata dall’avvocato Sara Cunzolo con studio a Roma, ha proposto appello anche al Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tar chiedendo l’annullamento e o la riforma della sentenza n° 350/2017 del 13/10/2017. Il Consiglio di Stato con decreto del 30 ottobre scorso ha fissato la trattazione collegiale della causa per il 23 novembre ed ha consigliato all’Amministrazione comunale di soprassedere alla stipula del contratto. In conseguenza di ciò, considerato che l’impresa aggiudicatrice, che ha sede a Napoli, ha offerto in sede di gara 30 giorni per la progettazione e 420 giorni per l’esecuzione dei lavori, gli stessi non potranno essere ultimati, collaudati e rendicontati entro il 31 dicembre 2018 con conseguente perdita del finanziamento regionale che prevede la rendicontazione entro tale data senza possibilità di proroga e con l’obbligo, se ciò non avvenisse, di restituire le somme anticipate.
È bene ricordare che quanto avvenuto è conseguenza dei motivi oggetto del ricorso: in primis la commissione di gara è stata costituita non rispettando la normativa vigente. In secondo luogo, la tesi delle imprese ricorrenti, la commissione di gara, illegittimamente costituita, ha esaminato la documentazione di gara non con i dovuti e necessari approfondimenti e nonostante abbia impiegato ben sei mesi per trasformare l’aggiudicazione provvisoria in definitiva, (quando invece i tempi necessari e previsti non dovrebbero superare i 30 giorni) non ha effettuato le verifiche richieste dalla normativa vigente, inducendo le imprese partecipanti a tutelare i propri interessi presso le opportune sedi. Inoltre è da evidenziare che al Comune di Campobasso non interessa conoscere la realtà dei fatti tanto è vero che ha affidato la propria difesa all’avvocato Matteo Carmine Iacovelli che è anche il presidente della Commissione di gara e che quindi, come è facile intuire, non potrebbe mai riconoscere errori comportamentali della stessa commissione.

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