L’ipotesi lanciata da Di Maio era stata accolta positivamente dai quattro consiglieri grillini. Del resto Gravina&Co, anche ‘in tempi non sospetti, lontano dalla campagna elettorale, avevano sempre manifestato la necessità di avviare un dibattito sulla possibilità di ‘aprirsi’alle liste civiche.
Una possibilità ‘bocciata’ invece da un altro esponente regionale del Movimento 5 Stelle, il consigliere di Palazzo D’Aimmo Fabio De Chirico. «Sarebbe un autogol – scrive – perdere l’elemento identitario della lista unica. Manifestiamo debolezza solo nel mostrarci aperti a questa possibilità.
Perché ciò che alle elezioni è più importante della mera somma di numeri è sicuramente essere diversi dagli altri concorrenti, senza confondere. Uniti nell’essere riconoscibili e distinguibili dall’elettore nel marasma delle liste di facce e persone.
Finché vedremo la lista unica come un limite e non come un valore aggiunto noi sembreremo ancor di più simili agli altri e non sarà più possibile votare i sinceri rappresentanti, quali siamo, del no alle ammucchiate, no agli interessi oscuri da soddisfare, no ai programmi farlocchi.
Bisogna migliorare in qualità e maturità, non in numeri di liste, lo dobbiamo al Paese non certo ai nostri detrattori che ci attaccano coi consueti luoghi comuni, ma non bisogna assolutamente perdere gli elementi identificativi che ci distinguono nettamente dagli altri. Sono le nostre esclusività che ci hanno portato a spaccare il sistema della partitocrazia.
Lavoriamo per manifestare al meglio i nostri temi, la nostra trasparenza e la nostra concretezza nonostante l’assillante fumo negli occhi di chi ci vuole solo male. E vedremo tempi migliori. I temi restano punti cardine e solo noi abbiamo dimostrato di garantirne il rispetto. Questi temi esclusivi ad esempio ci continueranno a distinguere dagli altri partiti nel momento del voto: piena trasparenza e piena libertà di scelta senza interferenze esterne, nel rispetto delle regole e delle leggi; lotta agli sprechi e ai costi della politica. Rinuncia dimostrativa di parte dello stipendio, totale dei rimborsi elettorali; nuova strategia energetica con abbandono definitivo delle fonti fossili inquinanti; no alle politiche di austerità e misure di redistribuzione della ricchezza; economia circolare e acqua pubblica
Prima ancora però bisogna saper riconoscere con umiltà il percorso che ci ha creato e portato sin qui. E saper riconoscere il valore della libertà con cui ogni eletto 5 stelle ha fatto e fa le scelte di propria competenza, ad ogni livello istituzionale, altrimenti siamo anche noi ipocriti e presuntuosi. Siamo liberi!»

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