Il processo per furto aggravato partirà a marzo. Ma intanto, per la sparizione dell’oro della Madonna di Vallisbona c’è una prima sentenza. È quella emessa ieri mattina dal gup del tribunale di Isernia Arlen Picano che, al termine del rito abbreviato, ha condannato a due anni l’ex parroco di Roccasicura don Agostino Lauriola per appropriazione indebita e favoreggiamento. Il pm Maria Carmela Andricciola aveva chiesto un anno di reclusione, ma evidentemente giudice ha ritenuto la pena non congrua.
Sempre ieri mattina davanti al gup sono comparsi anche gli altri tre imputati, ritenuti dall’accusa gli esecutori materiali del colpo. A differenza del sacerdote non hanno richiesto riti alternativi. E per questo, sono stati rinviati a giudizio per furto aggravato.
Una vicenda, quella della sparizione dell’oro della Madonna di Vallisbona, che ha profondamente indignato la comunità del piccolo centro della provincia di Isernia.
Il caso ‘scoppiò’ nel settembre del 2016. Durante le tradizionali celebrazioni in onore della Madonna, i fedeli arrivati nel santuario notarono che c’era qualcosa di anomalo: la statua non era addobbata come al solito. Collane, bracciali e finanche la Corona erano svaniti nel nulla. Dalla statua erano scomparsi circa 8 chilogrammi di oro e ne erano strati lasciati solo 3-4 chilogrammi.. Per questo l’episodio venne subito denunciato ai carabinieri che avviarono le indagini del caso. Nel frattempo esplose la rabbia dei cittadini, legati da una fede profonda alla Madonna di Vallisbona. Quei monili erano stati donati dai fedeli, anche da chi ormai vive lontano da Roccasicura.
Al contempo si procedette a fare una stima dell’oro sparito. Impresa non facile, visto che fino a una quarantina di anni fa, subito dopo la festa religiosa con l’esposizione dell’oro, veniva fatta la cosiddetta ‘pesa’ dei preziosi. La lista veniva firmata dal parroco, dal sindaco e dal presidente del comitato festa. Una procedura che con il tempo si è perduta e per questo è stato più complicato quntificare l’ammanco che, comunque dovrebbe ammontare a oltre 100mila euro.
Nel frattempo le indagini degli uomini dell’Arma consentirono di individuare quali possibili autori del furto don Agostino e altri tre giovani, tutti di fuori regione, ma che frequentavano abitualmente Roccasicura. Tutti vennero iscritti nel registro degli indagati nel dicembre del 2016 e il sacerdote venne allontanato dal paese.
Nel procedimento il Comune di Roccasicura, rappresentato dall’avvocato Fabio Milano, che è anche il sindaco del paese, dopo essere stato riconosciuto come parte lesa si è costituito parte civile nel processo. L’ex parroco è stato condannato anche al risarcimento delle parti civili. «Oggi – ha detto l’avvocato Milano – la comunità di Roccasicura, colpita nell’animo, ha avuto giustizia, almeno quella umana. Certo è che nessuno potrà restituire il valore affettivo che le è stato sottratto».
Deb.Div.

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