Un tentativo di furto di preziosi viene sventato dalla sagacia del titolare di una gioielleria di Isernia. L’episodio è all’attenzione delle forze dell’ordine che, al momento del fatto, sono state supportate da un negoziante improvvisatosi investigatore.
Due persone dall’aria distinta sono entrate in un’attività commerciale ubicata in una via centralissima del capoluogo pentro sostenendo di provenire da Campobasso. Hanno chiesto all’orefice se era possibile «dare un’occhiata» alla collana più preziosa che aveva in cassaforte, un ‘pezzo’ molto costoso e del valore di migliaia di euro.
Il proprietario del negozio, insospettito dall’atteggiamento dei due strani clienti, ha chiesto perché avessero percorso 60 chilometri per acquistare un gioiello a Isernia, visto che nel capoluogo regionale esiste un’intera via dedicata alla vendita di ori e preziosi.
Il più giovane dei due ha motivato la loro presenza a Isernia affermando di avere un amico del posto, di cui ha fatto il nome, che li aveva indirizzati proprio in quel negozio.
Sempre più sospettoso, il proprietario dell’attività ha preso sottobraccio entrambi i clienti in trasferta, accompagnandoli alla porta.
La circostanza che più di tutte lo ha irrigidito è che i due presunti malfattori, pur sostenendo di essere campobassani, tradivano un’inflessione dialettale campana.
Una volta rimasto solo in negozio, l’orefice ha contattato l’amico che, secondo la versione dei due finti campobassani, avrebbe sottolineato la fattura della merce della sua attività, scoprendo che la storia raccontata dai balordi era stata inventata di sana pianta.
L’orefice, dopo essersi rivolto alle forze dell’ordine, ha voluto raccontare la sua storia alla nostra redazione, affinché i suoi colleghi tengano alta la guardia rispetto a futuri tentativi di furto.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.