Il ministero tende la mano ai 650 lavoratori ex Itr concedendo il via libera alla vendita di 300mila capi d’abbigliamento.
Nel giorno in cui altri 70mila abiti sono partiti per la Francia, destinazione maison John Galliano, i commissari dell’ex colosso della moda di Pettoranello, azienda in concordato preventivo, hanno reso note le buone notizie in arrivo da Roma.
Il dicastero per lo Sviluppo Economico, con decreto firmato lunedì sera e protocollato nella giornata di ieri, ha autorizzato la transazione tra la società che è sottoposta alla procedura di concordato e la Itr in amministrazione straordinaria (quest’ultima gestita dallo stesso ministero).
La tanto attesa autorizzazione permetterà ora di quantificare le somme dovute in prededuzione dall’una all’altra e quindi di poter finalmente saldare i conti con i creditori privilegiati della Itr in concordato preventivo, a partire dai suoi circa 650 ex dipendenti, oltre che ai fasonisti, agli artigiani, ai professionisti, eccetera.
Grazie all’imminente vendita di oltre 300mila abiti di moda e alta moda sarà possibile procedere al pagamento delle intere spettanze dei lavoratori che ancora attendono numerosi arretrati.
Anche in questo caso, così come per la transazione Oti-Itr è stato fondamentale l’apporto del presidente del tribunale pentro, Vincenzo Di Giacomo il quale, già mesi fa, aveva interessato direttamente il ministero per trovare una soluzione a una questione annosa che vede sulla graticola centinaia di famiglie.
«Il presidente Di Giacomo aveva indirizzato lo scorso 7 dicembre una nota al ministro per lo Sviluppo Economico, chiedendogli di prendere a cuore la vicenda affinché i commissari della Itr in amministrazione straordinaria, sentito il comitato di sorveglianza, dessero un sollecito riscontro alla proposta transattiva formulata da noi – hanno spiegato gli organi della proceduta Nella Caruso e Sergio Ferreri -, affinché lo stesso ministro Calenda potesse eventualmente autorizzare la stipula della transazione. Tale operazione dovrà ora essere definitivamente autorizzata dal giudice delegato del tribunale di Isernia Emiliano Vassallo».
A fare pressing sul ministero erano stati anche il parlamentare molisano Danilo Leva e l’assessore regionale alle attività produttive Carlo Veneziale, entrambi in prima linea per offrire nuove garanzie ai lavoratori che da anni soffrono una condizione complicata, causata dal declino di una realtà industriale che si era fatta largo in tutto il mondo, proprio grazie alla professionalità delle maestranze.
Inoltre, nei giorni scorsi il presidente del tribunale Di Giacomo aveva interessato della specifica questione il prefetto di Isernia Fernando Guida, il quale si è attivato immediatamente e fattivamente ai fini del concreto raggiungimento del risultato.
Tale risultato è arrivato contestualmente all’altra operazione, condotta dalla liquidatrice di Oti (officine tessili italiane), Giovanna Palermo Di Meo.
La trattativa intavolate nel corso delle ultime settimane e monitorata dallo stesso Di Giacomo, ha consentito di arrivare a un accordo con l’Itr in concordato preventivo e di vendere alla nota casa di moda Galliano 70mila capi che rappresentavano una parte del patrimonio comune alle due società.
Con il ricavato di tale cessione è stato garantito il pagamento dei compensi arretrati, seppure al 50%, a tutti i creditori, in primis a quei 39 lavoratori che recentemente si erano rivolti al prefetto Guida per avere un sostegno nella loro vertenza.
Nell’arco di poche ore sono arrivate due boccate d’ossigeno per tutti i lavoratori che, nell’arco della loro carriera professionale, hanno contribuito a rendere riconoscibile un vero e proprio brand, quello dell’Ittierre.
Si attende soltanto che si facciano avanti degli imprenditori, motivati da intenzioni serie, intenzionati a far ripartire l’industria di Pettoranello.
Su questa eventualità e quindi sull’eventuale ripresa della produzione a partire dal reimpiego di tante persone che ancora non sono riuscite a ricollocarsi nel mondo del lavoro, tuttavia per ora vige il più stretto riserbo. VC

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