È fuori pericolo il migrante 27enne ospite di un centro di accoglienza temporaneo di Isernia e ricoverato al ‘Veneziale’ prima e a Salerno poi, perché affetto da tubercolosi. Il giovane nigeriano nelle ultime ore è stato trasferito presso l’ospedale ‘Da Procida’ dove dovrà restare ancora qualche giorno, per completare la terapia a cui è stato sottoposto. I medici hanno confermato che non esiste nessun rischio di contagio.
Una storia, quella del giovane richiedente asilo riportata da Primo Piano Molise, che è e rimbalzata anche sulle cronache nazionali. Un caso che ha profondamente colpito l’opinione pubblica.
Qualche giorno fa il ragazzo è arrivato nel capoluogo pentro per essere ospitato in una delle strutture di accoglienza temporanea presenti in città. Le sue condizioni hanno però da subito preoccupato alcuni operatori del centro, che hanno deciso di accompagnarlo al pronto soccorso per farlo visitare.
Ed è proprio nel reparto d’emergenza dell’ospedale Veneziale che i medici hanno diagnosticato la patologia da cui era affetto. Non soltanto. Sul suo corpo hanno subito riscontrato anche i segni di una lunga denutrizione e dei maltrattamenti subiti in Libia, prima che iniziasse della traversata che l’ha portato nel nostro Paese.
Il giovane è stato sottoposto a tutti gli accertamenti del caso, poi ne è stato disposto il trasferimento presso il centro specializzato di Salerno.
Il primo a visitare il giovane migrante è stato Lucio Pastore, ex primario del pronto soccorso «Il ragazzo era dolorante e aveva delle piaghe su tutto il corpo – ha raccontato -. Ho saputo che era stato in un centro libico dov’è stato picchiato e torturato. Non mangiava e aveva segni di disvitaminosi su tutto il corpo. Insomma una condizione drammatica. Un giovane che parlava fluentemente l’inglese e che per giorni era stato costretto a subire maltrattamenti. Queste persone vanno via da quelle terre perché non hanno condizioni di vita decenti. Noi esportiamo la democrazia dopodiché ci meravigliamo che lì non ci siano condizioni decenti per vivere. Mi viene in mente il libro di Primo Levi ’Se questo è un uomo’. Tra l’altro non è stato possibile trattenerlo perché non ci sono posti letto».
E proprio sulla carenza di posti letto nel reparto di Malattie Infettive del Cardarelli è intervenuto il Forum per la Difesa della Sanità Molisana, che già in passato aveva evidenziato la necessità di una programmazione diversa, anche alla luce della presenza massiccia di richiedenti asilo. Per questo della situazione erano stati anche informati i prefetti di Campobasso e Isernia. «Riteniamo – sostiene il Forum – che tutti i residenti sul territorio italiano abbiano diritto alle cure, a prescindere dal Paese di provenienza e dal colore della pelle ed é qui a ribadire la denuncia contro la situazione prodottasi».

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