Destini incrociati di due amici coinvolti in un tragico schianto. Nel mezzo del funerale della 51enne Maria Antonietta Varra, celebrato ieri pomeriggio, dalle 15, nella chiesa di San Giuseppe Artigiano, a Campobasso (col corteo che ha mosso dalla sala mortuaria dell’ospedale San Timoteo di Termoli), alcune decine di chilometri lontano, nel penitenziario di Larino, in contrada Monte Arcano, è stato convalidato, con l’udienza iniziata alle 15.30, l’arresto del 49enne A. M. Insieme stavano raggiungendo la costa termolese domenica scorsa, quando alle 18.10, con la Bifernina ricolma d’acqua a causa della pioggia battente, l’Alfa 147 grigia guidata dal commerciante originario del capoluogo ha perso aderenza, finendo prima sul guardrail della corsia opposta e quindi travolgendo una Fiat Panda che passava lì in direzione Bojano.
Uno schianto terrificante, costato la vita alla 51enne cuoca dell’istituto Figlie di Maria Immacolata, deceduta qualche secondo dopo il violentissimo impatto, che ha ridotto le due auto in un cumulo di lamiere contorte. Purtroppo per lui, le analisi del sangue compiute hanno dato esito positivo, con un livello di alcol che superava per oltre tre volte il limite di legge consentito.
Massima aggravante come omicidio stradale, dunque, vista l’avvenuto decesso e il coinvolgimento di altri feriti. Il 49enne, arrestato domenica sera non appena dimesso dal pronto soccorso dell’ospedale San Timoteo di Termoli dai Carabinieri della compagnia adriatica, è stato associato alla casa circondariale di Larino e ieri pomeriggio ha risposto alle domande del Pm Ilaria Toncini, della Procura frentana, e del gip Veronica d’Agnone.
Ad assisterlo l’avvocato Diego Sabatino, prima nominato d’ufficio e poi confermato dall’indagato come suo difensore di fiducia. Il 49enne, moralmente a terra per quanto avvenuto (domenica sera era in stato di shock), ha spiegato di aver bevuto solo due bicchieri di vino a pranzo, per poi andare a fare una pennichella, prima di mettersi al volante in direzione Termoli, in compagnia dell’amica di due anni più grande.
La Pm Toncini ha chiesto la misura cautelare degli arresti domiciliari, istanza verso cui si è opposto l’avvocato Sabatino, ritenendo che la revoca della patente e il sequestro dell’auto ormai lo considerino fuori dalle esigenze cautelari. Il giudice per le indagini preliminari si è riservato di decidere, probabilmente entro oggi, il destino del 49enne.

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