«Non bastano i ricorsi amministrativi. La politica deve fare la sua parte». E’ questo il messaggio lanciato dal dimissionario presidente del comitato San Timoteo di Termoli, Nicola Felice. «Alcune mamme, stampa e componenti del Comitato San Timoteo riuniti ieri mattina intorno alle 10, o poco più, per la conferenza stampa dell’associazione che dal 2013 – ormai sei anni – dà battaglia per la salvaguardia della sanità pubblica sul territorio, in particolare nel basso Molise. Presieduto da Nicola Felice, affiancato dal vicepresidente Giovanni Cardillo e dal segretario Angelo De Gregorio, il Comitato che prendei il nome proprio dal presidio di viale San Francesco ha rotto il silenzio pubblico, dopo gli interventi social e stampa, non perdendo quello che è il suo principio ispiratore: fare da baluardo al diritto alla salute della comunità bassomolisana, in primo luogo bacchettando la classe politica e dirigente, intimandola ad assumersi chiare responsabilità, avanzando precise proposte indirizzate sia all’Asrem che alla struttura commissariale e poi concludendo con un colpo di teatro: le dimissioni del presidente Nicola Felice, che lacrime agli occhi ha parlato di sofferenza per quanto avvenuto, di test di resistenza della popolazione da parte di chi vuole smantellare tutto e rispedendo al mittente quelle accuse di allarmismo e persino portatori di iella che negli anni qualcuno ha avuto l’ardire di contestare ai promotori di una sacrosanta lotta. Conferenza ospitata nella sala parrocchiale di via Pepe. Tre gli spunti programmatici essenziali: accordi interregionali per incrementare il numero di ginecologi al Punto nascita di Termoli, per sprigionare tutte le potenzialità di questo terzo della regione, il più dinamico dal punto di vista socio-economico; varare i concorsi e risolvere le criticità nel reparto di Ortopedia. «Riguardo i ricorsi al Tar è giusto che vengano fatti ma vista anche l’esperienza del passato con Larino e Venafro abbiamo avuto dei risultati che pur essendoci state delle sentenze della magistratura amministrativa e ordinaria non è successo nulla. Adesso spetta alla politica assumere quegli impegni che non sono stati fatti politica a livello nazionale e locale non meno queste responsabilità devono arrivare anche dai sindacati dalle associazione e dagli ordini professionali. Come prima soluzione come lo stesso decreto Giustini rilancia è di trovare un accordo con l’Abruzzo per avere un unico coordinamento utilizzando anche i professionisti attualmente che sono sull’ospedale di Vasto anche per il punto di Termoli questo consentirà di non far viaggiare le partorienti ma possono essere i professionisti a viaggiare anche perché il punto nascita è validissimo e questo dimostrerà la potenzialità del territorio facile ottenerlo data la vicinanza anche politica del centrodestra lo stesso tavolo tecnico non troverà difficoltà ad avallare un accordo del genere che è venuto fuori anche da diversi tavoli tecnici in cui si è spinto a recuperare il senso di vicinanza e di accordo tra le strutture e le regioni limitrofe. Seconda cosa: il patto della salute che doveva essere approvato a marzo è importante perché è un accordo tra Regione e Governo e da quell’accordo è partito il decreto Balduzzi regioni e comuni si sono resi conto delle criticità che ci sono ed è il momento in cui dobbiamo chiedere la modifica nell’ambito del decreto far inserire le deroghe, le modifiche e tutto quello che necessita per superare queste criticità non possiamo non tenere conto di questo momento fondamentale quindi tutti i politici e lo stesso commissario ad acta sindacati ed ordine professionali dovrebbero fare delle proposte 8-9-10 luglio sul tema del patto della salute per far valere le nostre istanze sindacati ed associazioni possono prospettare queste soluzioni. Infine, all’Asrem chiediamo la riorganizzazione del personale e qualora anche con questo accordo che riteniamo fattibile con l’Abruzzo deve bandire il concorso da primario per Ginecologia e criticità forte a breve per Ortopedia chiediamo perché non è stato attuato l’accordo fatto con l’università che prevedeva il Pos che prevedeva come primario assegnato ortopedia di Termoli all’Università. Ripristinare i concorsi. Noi formuleremo un documento ben preciso ma diversamente se passa molto tempo credo che non ci sarà speranza per questo e quando era stato programmato di far restare un unico ospedale così verrà e da tempo diciamo che il San Timoteo resterà un pronto soccorso e un poliambulatorio».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.