Previsioni rispettate, il Consiglio dei ministri non ha trattato il famigerato punto 11 della riforma della giustizia che prevedeva, di fatto, la chiusura della Corte d’Appello di Campobasso e dei tribunali di Isernia e Larino.

Scampato, per ora, il pericolo, l’Anm del Molise che aveva preannunciato il rinvio dice ufficialmente no al provvedimento e mette in agenda iniziative adeguate per scongiurarlo del tutto.

Non è vero che la presenza della Corte d’Appello a Campobasso determina una diseconomia sul piano dell’efficienza e della qualità del servizio giustizia – argomenta il presidente della sezione Vincenzo Di Giacomo – “perché i livelli ed i tempi di produttività della nostra Corte sono non solo del tutto positivi, ma anzi anche superiori alla media nazionale”. L’Anm segnala, in secondo luogo, i disagi enormi per il personale, gli avvocati, le parti processuali e i testimoni nel dover raggiungere la nuova Corte di riferimento, lunghi viaggi per svolgere una causa che si aggiungerebbero agli ancora troppo lunghi tempi dei processi. Inoltre, la chiusura della Corte e della procura generale provocherebbe la chiusura automatica degli altri uffici distrettuali (tribunale e procura dei minori, tribunale di sorveglianza, direzione distrettuale antimafia, avvocatura distrettuale dello Stato). Senza contare – sottolinea l’Anm – importanti presidi per la lotta alla criminalità quali i comandi regionali delle Forze dell’Ordine e magari (specie su Isernia) anche quelli provinciali, la prefettura e la stessa questura. E, ancora, il Tar, la Corte dei conti, la commissione tributaria regionale. tutti uffici che potrebbero subire la stessa sorte della Corte d’Appello e, probabilmente, dei tribunali di Isernia e Larino. Un processo a catena che potrebbe sradicare e travolgere gli uffici dello Stato sul territorio. In definitiva, anche per l’Anm la revisione della geografia giudiziaria potrebbe risolversi nella perdita dell’autonomia regionale.

Dunque, le prossime tappe. Il 3 settembre il presidente dell’Anm Molise Vincenzo Di Giacomo, il segretario Nicola D’Angelo e il presidente del Consiglio distrettuale forense Demetrio Rivellino incontreranno al ministero della Giustizia il sottosegretario Cosimo Ferri. La questione ‘molisana’ sarà portata anche alla riunione dell’Anm dell’11 ottobre.

Un Commento

  1. Nicola Felice scrive:

    Bene, resta però il fatto che purtroppo per il nostro Molise sarà difficile evitare un ulteriore scempio finché tutto si basa sui numeri. Questo vale anche per altri settori: sanità, trasporti, … E’ il caso che iniziamo a pensare come meglio organizzare e programmare il futuro anche con accordi di programma con altre regioni in visione di approdare ad una macroregione. <per la giustizia si potrebbe pensare anche ad un Tribunale per il territorio interregionale Abruzzo-Molise (Larino-Termoli-Vasto-Lanciano) con sede a Termoli, non per campanilismo ma esclusivamente come punto centrale delle varie Città, ben collegato tramite l'autostrada e la ferrovia.

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