Tre seminari – sui vincoli, le rinnovabili e le filiere agroenergetiche -, ora il documento preliminare è pronto. Sarà pubblicato nel giro di pochi giorni e si aprirà così la fase della valutazione strategica.  Entro dicembre la Regione deve approvare il piano energetico ambientale, obbligo normativo e opportunità di accedere ai fondi europei della premialità.

Un tema di sicuro interesse. A cui associazioni e tessuto sociale si sono sempre appassionati negli ultimi anni. Senza una regolamentazione, la regione ha vissuto uno sviluppo assai sbilanciato delle rinnovabili. Così come alcune iniziative sono state molto contestate, alcune bloccate (vedi da ultimo la vicenda delle biomasse a Campochiaro e San Polo Matese).

L’ultimo incontro per la prima definizione del Pear ieri mattina nella Sala della Costituzione della Provincia di Campobasso. Sala gremita come negli appuntamenti precedenti. E relatori esperti del settore. “C’è la ferma intenzione di fare del Molise un laboratorio – ha sintetizzato Livio De Santoli, cui la Regione ha affidato lo studio valutativo per l’efficienza energetica -. L’approccio è rivoluzionario perché punta alla partecipazione di tutti nel percorso di elaborazione. Le risorse energetiche sono del territorio e quindi è giusto che vengano utilizzate principalmente dal territorio senza che questo venga penalizzato. Quindi rispetto dei vincoli, la regione Molise è vincolata per il 70% del suo territorio, fonti rinnovabili coerentemente utilizzate senza le aberrazioni del passato e soprattutto un collegamento diretto col mondo agricolo”.

L’energia, ha aggiunto il consigliere regionale delegato alla Programmazione Vincenzo Cotugno, è risorsa dell’agricoltura moderna. “Essere innovativi, all’avanguardia, al passo coi tempi anche rispetto alla valorizzazione degli scarti da essa prodotti è ormai un punto imprescindibile dei processi di globalizzazione e sostenibilità ambientale e può rappresentare un elemento essenziale per la competitività delle nostre aziende agricole, nonché una grande opportunità di nuova occupazione. Compito del legislatore – ha sottolineato ancora Cotugno –  è verificare che i benefici ambientali ottenuti grazie ad una produzione attenta, non siano vanificati da altre emissioni dovute sempre alla coltivazione, alla trasformazione e al trasporto delle materie prime”.

Nel nuovo Psr 2014/2020 la Regione ha previsto diversi interventi a favore degli investimenti in fonti rinnovabili in agricoltura per essere in linea con le indicazioni dell’Ue, mantenere gli impegni assunti con il Protocollo di Kyoto, ma anche per favorire la diversificazione delle attività e soprattutto l’aumento del reddito delle aziende agricole stesse.

“Il Pear darà al settore energetico una normativa certa per tutti, consentendoci anche di accedere ai fondi comunitari e, perché no, di creare nuove figure professionali e all’avanguardia. In quest’ottica continueremo a coinvolgere stakeholder, istituzioni e cittadini. Il piano dovrà essere fattivamente partecipato e partecipativo. Testimonianza ne è sia questo ciclo di seminari sia la predisposizione sul sito istituzionale della Regione Molise di un’area dedicata al Pear, all’interno dell’area Ambiente e Territorio, nella sottocartella Energia”. Anche nei prossimi giorni sarà possibile inviare le proprie osservazioni nonché i suggerimenti all’indirizzo pearmolise@mail.regione.molise.it.

Infine, Cotugno ha ribadito la road map: “A fine mese ci sarà il documento preliminare, con la partenza della  Vas (Valutazione Ambientale Strategica) che ci porterà entro fine anno, all’approvazione del nuovo Piano energetico ambientale in Consiglio regionale”.

 

 

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