Il decreto Milleproroghe, applicato alla lettera e così com’è, non consente la concessione di un altro anno di cassa integrazione ai 280 lavoratori della Gam. Non la consentirebbe. Ma il condizionale viene meno se alla correzione, o ad una interpretazione più generosa di quella norma, si stanno applicando non poco alcuni parlamentari molisani.
La scialuppa di salvataggio, forse l’ultima possibile in forma di legge (vista l’accelerazione sulla riforma elettorale), è costituita dalla ‘manovrina’. Altro decreto che le Camere stanno convertendo e riempiendo di contenuti diversi da quelli originari.
Intanto, dopo che un emendamento vero e proprio in tal senso è stato respinto dall’esecutivo, il governo ha dato parere favorevole all’ordine del giorno del deputato Mpd Danilo Leva. È lui stesso a ricordare di aver presentato nei mesi scorsi una risoluzione in Commissione Lavoro sull’argomento. Nella seduta che a Montecitorio ha dato via libera definitiva alla ‘manovrina’, spiega ancora Leva, «ho presentato e discusso un ordine del giorno per chiedere un intervento al governo affinché i lavoratori della Gam e delle aziende in area di crisi complessa possano usufruire per un ulteriore anno, a partire dal 2017, della cassa integrazione. Come avevamo già evidenziato le risorse sono disponibili, manca soltanto un correttivo normativo che può essere fatto in tempi rapidi. La Camera ha approvato quest’ordine del giorno, è un passaggio importante ed una indicazione chiara del Parlamento. Ora auspichiamo che il governo faccia la sua parte e che si vada spediti verso la soluzione della questione».
L’integrazione salariale, ormai è il terzo anno, scade il 5 novembre. E se il Milleproroghe venisse applicato alla lettera, quella data segnerebbe la fine dei giochi. Se a questo si aggiunge che le indicazioni per l’accesso alla Naspi – due anni di ex mobilità in deroga – sono fin qui negative per la maggior parte dei dipendenti dell’azienda di Bojano (ad impedire l’applicazione degli ammortizzatori l’inquadramento stabilito dall’impresa anni fa nel comparto agricoltura, con la cosiddetta Cisoa) si comprende come la tensione sia tornata alta. Anche perché il rilancio, che non è ancora partito concretamente nonostante dall’accordo con Amadori siano passati oltre tre mesi (ma poco più di un mese e mezzo dai decreti che trasferiscono la proprietà dei beni dell’ex Arena ad Agricola Vicentina), avrà tempi lunghi. Almeno stando a quelli dichiarati dal gruppo di Cesena, in particolare per la riapertura del macello (non meno di tre anni).
La ‘manovrina’ potrebbe essere l’ultimo treno per garantire anche per il 2018 la Cigs alla Gam (prima di elezioni anticipate sempre più certe). Il provvedimento ora è ‘in viaggio’ verso il Senato. Roberto Ruta riproporrà l’emendamento e, in caso avesse la stessa sorte di quello presentato alla Camera, punterà – anticipa a Primo Piano – ad ottenere almeno dal governo una indicazione chiara sulle modalità con cui ha intenzione di attuare l’impegno che la Camera ha approvato e a cui lo stesso esecutivo ha dato parere favorevole. ritai

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