Non parla e riflette. All’indomani delle elezioni Danilo Leva non ha voglia di rilasciare dichiarazioni e il sentore è che la pesante sconfitta determinerà delle decisioni importanti sul suo futuro in politica.
Questo, almeno, potrebbe essere l’umore del momento. Quello che deriva dalla presa d’atto di ciò che hanno espresso i cittadini. Le stesse persone che cinque anni fa lo portarono in Parlamento, coronando così una carriera lunga 18 anni, iniziata ai tempi del liceo, proseguita nei giovani dei Ds. Dopo aver contribuito ala nascita del Pd, partito che in Molise lui ha guidato, ha scelto di lasciare la sua ‘creatura’: «Perché la coerenza mi ha sempre contraddistinto». Pur di rimanere a sinistra si è esposto a un rischio e nemmeno quello che qualcuno ha definito il ‘paracadute’ abruzzese gli è servito per tornare sugli scranni di Montecitorio.
«Farò l’avvocato a tempo pieno», ha affermato in campagna elettorale, consapevole della difficoltà di una partita in cui LeU ha raccolto pochissimo. Magari l’atteggiamento della vigilia era frutto della ‘pretattica’, poiché D’Alema, Bersani e compagnia di certo si aspettavano almeno quell’ambizioso 6% che qualche sondaggio, dicevano, gli attestava. Quel milione di voti a livello nazionale fa segnare una débacle per il movimento di Grasso e i 2586 ottenuti da Leva nel collegio uninominale di Isernia non si avvicinano nemmeno lontanamente alla grande percentuale ottenuta nel 2013. All’epoca aveva il Pd alle spalle e un centrosinistra unito, ora deve fare i conti con dei dati tristi: a Isernia 543 voti, ad Agnone 64, a Venafro 150 e nemmeno la sua Fornelli lo ha premiato, qui i voti sono stati 160 e per lui solo una quarta piazza.
Che succederà ora? Leva ripartirà con una nuova fase politica, magari con un ruolo dirigenziale, seppur stando fuori dal ‘Palazzo’? Domande che presto dovranno avere delle risposte, considerando che l’ormai ex parlamentare è impegnato attivamente anche col progetto Ulivo 2.0 a sostegno della candidatura di Roberto Ruta alle prossime regionali.
VC

Un Commento

  1. Romeo Centracchio scrive:

    Vai avanti non ti puoi fermare.
    Romeo

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