Un mese dopo le politiche, cominciano le consultazioni del Presidente della Repubblica per la formazione del nuovo governo. Stamattina alle 10.30 si parte con la presidente del Senato Elisabetta Casellati. Chiudono i 5 Stelle, domani alle 16.30.
La ‘nuova frontiera’ di M5S, primo partito alle urne, è l’apertura di Di Maio a Lega e Pd (che respinge la proposta), resta il no a Berlusconi. Che, invece, dice sì all’ambizione di Salvini di guidare il governo: il centrodestra, dice il Cav, è la prima coalizione.
Domani a mezzogiorno, al Colle salirà il leader del Carroccio. E Salvini? Salvini dice no al veto su Forza Italia.
Al Capo dello Stato i vincitori del 4 marzo dovranno dire se c’è tra loro un’intesa per formare un governo e chi dovrebbe andare a Palazzo Chigi. Se l’enigma non sarà sciolto nemmeno con un terzo nome, Mattarella potrebbe non affidare alcun incarico esplorativo e dare ai partiti qualche altro giorno, per svolgere le loro assemblee e poi tornare al Quirinale con le idee più chiare.
Secondo gli organi di stampa nazionali, la marcia verso il nuovo esecutivo sarà lunga e le regionali, in Friuli (29 aprile) e Molise (22 aprile), giocheranno un ruolo non marginale. Alla vigilia di Pasqua, infatti, Salvini ha dichiarato: «Tra qualche giorno si vota nelle Regioni: una bella vittoria del centrodestra lancerebbe un bel segnale al Quirinale…».

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