Risponde al telefono nei minuti che separano la fine delle gare e le premiazioni. Vincenzo Cotugno è nel cuore del Parco del Matese, ancora da delimitare ma idealmente operativo.
Alla vigilia della seduta in cui il presidente della Regione Donato Toma è chiamato a illustrare le linee programmatiche, Cotugno è a Santa Maria del Molise per seguire la terza tappa del campionato nazionale di karting. Sport, turismo, promozione territoriale. Tutte deleghe di cui si occuperà (è anche vicepresidente della giunta) insieme alle Attività produttive, all’accesso al credito e all’internazionalizzazione delle imprese.
Assessore, è nel suo elemento quindi?
«E diciamo di sì. Una manifestazione fantastica. Due giorni in cui arrivano una cinquantina di camper, officine ‘volanti’. E poi i gokart che sono come fulmini sulla pista, l’unica in Molise omologata dalla federazione nazionale. Un esempio di quanto sia possibile fare e bene per una terra che ha tutto quello che serve per la crescita. Bisogna crederci, se ci crediamo riusciamo a concretizzare».
Come si muoverà per quanto riguarda lo sviluppo economico, la principale delle sue deleghe?
«Il concetto è semplice: velocizzare la spesa delle risorse che abbiamo a disposizione. Ho intenzione di rivoltare la Regione come un pedalino per trovare il modo di accelerare la spesa dei fondi comunitari in favore delle imprese. È impensabile che non si riescano a spendere con le imprese in crisi e il rischio che parte della dotazione torni indietro. Purtroppo la spesa è fra le più basse d’Italia (il programma di competenza di Cotugno è il Por, ndr). Quindi bisogna riprendere in mano tutte le azioni: quelle destinate alle attività produttive, alla promozione, all’artigianato e ce ne sono. Ho chiesto alla struttura un report sullo stato dell’arte. Da martedì lavoreremo con tempi certi, si cambia tutto. Perché non possiamo permetterci di perdere i soldi dell’Ue, neanche un euro. Il presidente Toma ha preso l’impegno di pagare subito le imprese, noi a spendere le risorse subito e bene. Lo stesso vale per il Turismo, la Cultura, il Marketing territoriale. Diciamo che mi prendo tre, quattro giorni per fare il punto della situazione dei settori e poi si parte in quarta. Il 2018 è uno spartiacque importante per le scadenze: alcuni fondi non spesi potrebbero tornare indietro. Il presidente si è mostrato giustamente molto preoccupato per questo aspetto».
Tra i dossier sul suo tavolo, l’area di crisi complessa. Come la gestirà?
«Per ogni delega che mi è stata assegnata dal presidente mi assumerò le responsabilità di quello che si realizza o non si realizza. Tendenzialmente, però, io non sono un ‘solista’. Condividerò ogni cosa con la giunta, il governatore e con le parti sociali per ricevere indicazioni, suggerimenti e impressioni dagli addetti ai lavori. Dobbiamo accelerare tutto ma anche condividere tutto perché dialogo e condivisione migliorano il risultato finale. Anche sull’area di crisi ho chiesto un report preciso perché ad oggi è tutto molto indefinito. Sono trascorsi già due anni. Molto spesso si dà la colpa dei ritardi alla burocrazia, ma a volte non è così, è un alibi per i politici. Io dico: quello che si fa e quello che non si fa è una mia responsabilità».
E naturalmente eredita, insieme all’assessore al Lavoro, vertenze annose e che in alcuni casi – l’avicolo e il tessile – hanno determinato il riconoscimento di area di crisi.
«Collaborerò naturalmente con l’assessore al Lavoro Mazzuto, come pure col collega Niro. C’è la mia disponibilità per quanto mi compete su tutto. Voglio però dire che oltre a risolvere le vertenze aperte il mio obiettivo – anzi è quello principale – è tornare a creare posti di lavoro, quindi sviluppare qualsiasi iniziativa che porta occupazione in Molise. I fondi ci sono. Spendere bene le risorse e quindi costruire sviluppo dipende da noi».
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