Poche ore l’apertura al dialogo con le Regioni che chiedevano di rivedere la norma sull’incompatibilità fra presidenti e commissari della sanità, il decreto fiscale che la contiene è diventato legge dello Stato.
L’articolo è il 25-septies che modifica la disciplina attualmente in materia di commissariamenti delle Regioni inadempienti e in piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario. Si estende a tutti i casi di commissariamento il principio secondo cui la nomina è incompatibile con l’affidamento o la prosecuzione di qualsiasi incarico istituzionale presso la Regione interessata. Le nuove disposizioni hanno efficacia per Vincenzo De Luca (Campania) e Nicola Zingaretti (Lazio).
Entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, il governo dovrà procedere alla nomina di un commissario ad acta per ogni Regione in cui si sia determinata l’incompatibilità. Quindi, sostituire i governatori della Campania e del Lazio.
Naturalmente, la novità ‘raffredda’ il rinnovato dialogo fra i governatori e la ministra della Salute. Su Facebook Grillo commenta subito dopo il voto della Camera: vittoria storica. «Abbiamo finalmente abolito la norma del doppio incarico governatore-commissario per i presidenti di Regione. Una stortura – così la ministra – che era stata un cavallo di battaglia del governo Renzi per permettere ai suoi amici di mettere le mani sulla salute dei cittadini. Oggi restituiamo la sanità ai legittimi proprietari che siete voi. Per risanare i bilanci sanitari di una regione o rimettere in piedi servizi carenti (se non assenti!) servono tecnici capaci, indipendenti e senza interessi “particolari”». E conclude: «Via le logiche della vecchia politica. Se ne facciano una ragione certi politici: la sanità non sarà più il loro giocattolo». Concetti condivisi, politicamente e via social, dal deputato molisano Antonio Federico.
Insieme al collega campano De Luca, che negli ultimi giorni su questa vicenda ha tacciato la maggioranza gialloverde di «squadrismo istituzionale», il presidente del Molise Donato Toma ha in agenda un incontro con Grillo lunedì pomeriggio a Roma proprio sul tema sollevato dalla Conferenza e cioè: fermiamo l’incompatibilità e discutiamo il tutto nella trattativa sul nuovo Patto per la Salute. «A questo punto – dichiara Toma a Primo Piano – devo valutare se andare o no. Se ormai l’incompatibilità è norma dello Stato mi pare un po’ difficile tornare indietro».
Dalla moratoria il Molise non avrebbe avuto effetti immediati: il commissario Giustini e la sub Grossi sono stati già nominati. Ma avrebbe lasciato aperto uno spiraglio. Invece, il governo 5s-Lega ha tirato dritto.
r.i.

Tavolo nazionale sugli appalti innovativi, «gettato il seme, ora gli atti concreti»

«Qualcosa si muove finalmente nel campo degli appalti pubblici, dove svecchiamento, velocizzazione ed efficienza sono requisiti essenziali per il rilancio dell’economia del Paese».
Il governatore Donato Toma commenta così l’attivazione del tavolo di lavoro tra Agenzia per l’Italia digitale, Confindustria, Conferenza delle Regioni e Itaca (Istituto per l’innovazione e la trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale) sul tema degli appalti innovativi. L’obiettivo è quello di procedere a un radicale ammodernamento del settore da realizzarsi, anzitutto, attraverso la creazione di un sistema digitale, fondamentale e improcrastinabile per la modernizzazione delle procedure.
«Ottimizzare il lavoro delle stazioni appaltanti – continua Toma – vuol dire qualificare tali strutture e gli operatori di mercato: è questo l’obiettivo principale che ci siamo posti come Conferenza delle regioni insieme agli altri partner».
«Il cambiamento passa attraverso la formazione e la qualificazione», rimarca Toma. «Il nostro obiettivo deve essere quello di riuscire a porre in essere una rivoluzione strutturale, che deve essere attuata, necessariamente, mediante il coinvolgimento di una platea allargata. Perché ciò sia possibile e realizzabile, abbiamo bisogno, dunque, di mettere in rete amministrazioni pubbliche, imprese, enti di ricerca. E devo dire che il tavolo di confronto, aperto qualche giorno fa, costituisce un ottimo punto di partenza per muoversi in tale direzione».
«Abbiamo gettato il seme, conclude il governatore. Ora si tratta di vedere come tradurre in atti concreti un nuovo modus operandi. Appalti pre-commerciali, partenariato per l’innovazione, dialogo competitivo, procedura competitiva con negoziazione sono solo alcuni degli elementi da approfondire, perfezionare e mettere in pratica, se si vuole davvero imprimere una svolta agli appalti pubblici».

Un Commento

  1. Donata Maurilli scrive:

    Era ora che diventasse legge! Ricorsi? Fate ridere! Non vi va giù di aver perso un posto di potere, eh? Altro che bene dei cittadini, conoscenza del territorio e baggianate varie. Da commiserare…

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