Spinti anche dalla vittoria di Marco Marsilio in Abruzzo i partiti della coalizione hanno avviato il confronto in vista delle prossime amministrative di maggio. Campobasso e Termoli i fortini principali da conquistare insieme ad altri comuni più piccoli che a maggio rinnoveranno i rispettivi consigli. Il dialogo è stato avviato, partendo da un assunto: la scelta dei candidati sindaci non avverrà attraverso le primarie. Bocciata dunque, come già anticipato da Primo Piano Molise, la proposta della capogruppo leghista di Palazzo D’Aimmo Aida Romagnuolo. Il tavolo del centrodestra si è riunito nella tarda serata di lunedì, presente all’incontro, insieme ai rappresentanti dei partiti e movimenti regionali, anche il governatore Donato Toma.
«La vittoria della coalizione in Abruzzo – si legge in una nota congiunta a firma di Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Orgoglio Molise, Udc e Popolari per l’Italia – dimostra che il gioco di squadra è il vero valore aggiunto e che lavorando uniti, evitando personalismi e fughe in avanti, sarà possibile fare risultato pieno anche a Campobasso, Termoli e in tutti gli altri centri chiamati al voto.
Piena sintonia al tavolo sul metodo da adottare, sono state infatti già fissate le prossime tappe che prevedono il massimo coinvolgimento del territorio.
Saranno innanzitutto individuati i delegati nei vari comuni interessati che apriranno a livello locale un confronto per raccogliere le esigenze della base e ragionare sui programmi e su una prima rosa di nomi».
Nel frattempo, il tavolo regionale incontrerà «gli amministratori uscenti di Termoli e Campobasso per avviare anche con loro un proficuo dialogo».
Per quanto concerne invece i comuni più piccoli, «laddove ci siano le condizioni, le tre forze a carattere nazionale della coalizione saranno pronte a sostenere apertamente, anche tramite un simbolo che raccoglie i tre loghi di partito, liste e candidati.
Per quanto riguarda i comuni più grandi saranno coinvolti nel dibattito, oltre ai referenti locali, anche assessori e consiglieri regionali.
No alle imposizioni dall’alto – aggiungono – e alle scelte preconfezionate, quindi, ma i movimenti bocciano senza indugio anche il ricorso alle cosiddette primarie, sistema ormai riconosciuto da tutti come non affidabile e facilmente manipolabile.
Più importante invece è lavorare attraverso criteri di scelta trasparenti, credibili, inclusivi e democratici ma che allo stesso tempo definiscono in maniera chiara e netta l’area del centrodestra e la sua offerta politica.
Piena unità d’intenti è stata registrata infine anche sul metodo da adottare in vista delle elezioni in programma alla Provincia di Isernia a fine marzo. Il tavolo – concludono – è stato aggiornato ai prossimi giorni».
E intanto Aida Romagnuolo non ha accolto di buon grado la bocciatura alla sua proposta e rilancia la leadership della Lega all’interno della coalizione: «Se la Lega nel Molise ritrova la sua essenza di essere unita e non sottomessa, se bandisce alcuni inutili atteggiamenti e si dedica essenzialmente ai problemi del popolo – il riferimento non troppo velato agli alleati della colazione – rappresenterà il vero cambiamento per tutti i cittadini e per tutto il nostro territorio. È sempre bene ricordare che a Campobasso e a Termoli la Lega è il primo partito – la stoccata – cosa questa che faremo valere per le prossime amministrative del 26 maggio visto che il “tavolo” ha bocciato la mia proposta sulle primarie. Infatti con le primarie, la Lega avrebbe avuto entrambi i candidati sindaci. Sono quindi dell’opinione, come mi ha sempre detto Salvini, che uniti si vince mentre diversamente divisi si perde. Una Lega unita nel Molise stravince a Campobasso e a Termoli, se invece è divisa vincono i soliti voltagabbana». L’esponente molisana del Carroccio poi ritorna sulla vittoria del centrodestra in Abruzzo: «Ho ritenuto doveroso ed utile esprimere le mie felicitazioni all’onorevole Giuseppe Bellachioma coordinatore regionale della Lega Abruzzo per lo straordinario risultato ottenuto riuscendo a far eleggere ben dieci consiglieri regionali. Il successo della Lega in Abruzzo alle elezioni regionali – ha continuato Romagnuolo – rappresentano nel sistema politico italiano un grande segnale di cambiamento, rappresentano un calcio al vecchio modo di fare politica e cioè, che il cittadino elettore vuole che il proprio territorio attui una politica del buongoverno, cioè una politica del fare e non una politica basata sulle chiacchiere. Quello che è successo domenica scorsa in Abruzzo con la schiacciante vittoria della Lega di Matteo Salvini – ha concluso Romagnuolo- è un segnale per il Molise, significa che se alle prossime elezioni amministrative come Lega e, lo ripeto, riusciremo ad essere uniti, a stare insieme, rivendicheremo senza paura di sorta il candidato sindaco di Campobasso o quello di Termoli e vinceremo».

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