Non sono arrivati medici militari né arriveranno (a breve). Per reclutarli nella sanità civile ci sarebbe bisogno dello stato d’emergenza. Dopo l’eco mediatica enorme e le ispezioni del Nas nei reparti che lui stesso aveva indicato come a rischio chiusura, Angelo Giustini resta in silenzio. Ma la politica gli volta le spalle.
La sua nomina è in quota Lega, si disse a ridosso della scelta avvenuta il 7 dicembre. Ed è il Carroccio a lanciargli ora un siluro pesante. Anche perché se il governo andrà avanti un rimpasto è dato per scontato e la Salute probabilmente finirà agli uomini di Salvini. «Non c’è nessun evento catastrofico per fare arrivare in Molise medici militari, come pure è irrituale inserire ausiliari in attesa di pensione. Il ricorso a medici civili per assicurare i servizi essenziali, attraverso agenzie di settore specializzate, in via temporanea ed in attesa delle procedure di sblocco delle assunzioni, è la soluzione che fa al caso Molise, come anche è accaduto in altre Regioni», afferma il coordinatore molisano Luigi Mazzuto. Assessore della giunta Toma, è sulla stessa linea del governatore che avrebbe autorizzato il dg dell’Asrem a ricorrere a società esterne (come Sosto ha chiesto il 3 maggio alla struttura commissariale). Mazzuto quindi bolla la chiamata in causa dell’Esercito come scelta di Giustini che «risponde solo a logiche autoreferenziali». Non concordata con Roma, mentre «le proposte vanno concordate con qualcuno, a livello ministeriale o di direzione».
Per Mazzuto, inoltre, sono mature le condizioni per uscire dal commissariamento. Promosso per due anni sui Lea e con punteggi in crescita – 160 nel 2016 e 167 nel 2017 – e per il 2018 il dato ufficioso è 170, il Molise è «a un passo dalla soluzione di rientro, se non fosse per i fondi di fatturazione extra budget da accantonare da parte della Regione. Da ciò deriva che la fase commissariale può ritenersi conclusa. Stiamo lavorando ad una soluzione ad hoc che permetta ai molisani di avere i medici per erogare i Lea, come tutto il resto d’Italia».
Al govern è stato chiesto uno stanziamento di 10 milioni per azzerare il disavanzo. «Stiamo lavorando in questa direzione», assicura Mazzuto. Così il sottosegretario Durigon, a Campobasso per le amministrative: «Siamo vicini al Molise, cercheremo di dare una mano, sull’emendamento stiamo valutando».
A Roma per la commissione Salute della Conferenza delle Regioni, il governatore Donato Toma ribadisce che si aspetta risposte dal governo cui ha segnalato che la struttura commissariale ha fallito: «In particolare dal ministro Grillo che tanto ha voluto i commissariamenti esterni. Le iniziative del commissario (il ricorso ai militari, ndr) stanno abbassando la reputazione della nostra sanità e questo non possiamo permetterlo». La sensazione è che quanto meno un’ammonizione da Roma possa arrivare al generale.
Dalla maggioranza regionale di centrodestra, infine. il consigliere dei Popolari per l’Italia Antonio Tedeschi sollecita ai parlamentari 5s una battaglia comune per interventi straordinari e strutturali e «lo stesso impegno e lo stesso vigore profuso nella battaglia per la nomina dei commissari esterni».

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