Qualcosa non è andato per il verso giusto nella presentazione dei progetti del Contratto di Sviluppo del Molise. A dirlo è Gerardo Capozza il consulente del premier Conte: «Molte motivazioni di esclusione sono di natura tecnica. Non c’è stata una comunicazione precisa che ha portato a degli equivoci». In pratica sarebbero state presentate «carte al posto di altre, oppure la documentazione non era in linea con quello che era il principio generale del Contratto di sviluppo che, ricordiamo, non va a finanziare né strade né ferrovie. Per quelle ci sono gli altri fondi, regionali, ministeriali ed europei». Ad essere premiati i progetti «che seguivano la logica dell’aggregazione dei Comuni. Tutto il resto sono chiacchiere non più giustificabili».
Parole che sono state ribadite ieri ai sindaci esclusi. Motivazioni che a più di qualcuno non sono bastate per sedare il malcontento. «Le perplessità sulla composizione della graduatoria per me restano, visto che neanche ieri ci sono stati comunicati i criteri di selezione. Resto convito che ci siano delle scelte politiche dietro la cernita dei progetti» spiega Paolo Manuele, il sindaco di Civitacampomarano che per primo aveva scritto al premier Conte. Sindaci che si sono presentati in blocco al Palazzo del Governo di Campobasso. Prima una riunione all’incubatore sociale. Sono circa 70-80 e tra di loro c’è chi non esclude di poter impugnare la graduatoria: in ballo ci sono 220 milioni di euro.
Nessuna novità sul caso Ecomont. Sul caso Capozza non si sbilancia e ribadisce le dichiarazioni rilasciate già martedì a Isernia: «Ci sono accertamenti in corso e in base agli esisti, si deciderà se ci sarà o meno il finanziamento».
E il consulente di Conte prova a mediare, esortando un po’ il Sud: «Lo dico come ex sindaco di una cittadina del meridione, basta con questa abitudine a piangersi addosso. Ora bisogna essere operativi e non fare proteste sui giornali locali che sono semplicemente fini a se stesse». Sempre lui stoppa le polemiche: «La graduatoria non si può impugnare. È stata approvata con dei criteri trasparenti da ben 13 amministrazioni pubbliche, con tavoli tecnici a cui hanno partecipato tutti i Ministeri competenti che, assegnando un punteggio, hanno espresso il loro voto». E ancora una volta l’invito a guardare il bicchiere mezzo pieno: «Non è stato escluso nessuno. Abbiamo approvato i progetti che seguivano la logica dell’aggregazione dei comuni. Tutto il resto sono chiacchiere non più giustificabili».
E c’è la sensazione che il governo sia stanco del polverone che si è scatenato in Molise con il Contratto di Sviluppo. L’ad di Invitalia Arcuri questa volta bacchetta: «Tutti i giorni che si spendono a lavorare sono più importanti di quelli che si spendono a protestare. Il contratto come è stato ribadito dal premier Conte in Aula anche in settimana è un’occasione molto importante per lo sviluppo di questa terra. Un’occasione di cui il Molise ha bisogno da molti anni». Nuove rassicurazioni ai sindaci che si sentono esclusi: «Non devono sentirsi tali, ma impegnati a far si che nella prossima tornata di progetti, che senz’alto ci sarà, potranno rientrare anche le loro iniziative». Cis che in Molise «dovrebbe essere apprezzato, visto che il presidente del Consiglio ha pensato che questo, insieme alla Puglia, dovesse essere uno dei primi territori ad avere bisogno di sviluppo».
Bando quindi alle lamentele: «Nel Sud il tempo si passa a protestare invece che a fare le cose. In tutto il mondo le opposizioni che sono state già maggioranza, quando smettono di esserlo, protestano. Fa parte del gioco della politica».
A Piazza Prefettura arrivano tutti alla spicciolata. Presente il presidente della Camera di Commercio, Paolo Spina, e il segretario regionale della Uil, Tecla Boccardo. Tra i sindacati a far sentire la vicinanza ai sindaci esclusi c’è anche l’Usb Molise. «Riteniamo che ci siano responsabilità politiche nella graduatoria» dice Rossella Griselli.
Arriva anche l’onorevole Antonio Federico. Il suo è il commento che chiude la giornata. Lo affida a Facebook. «Il confronto con gli amministratori è stato chiaro, diretto ed è stato chiarito subito un aspetto: la prima graduatoria di progetti realizzabili può ancora essere modificata perché va verificato l’effettivo avanzamento della progettazione delle idee presentate».
Ricordato il ruolo di Invitalia «come stazione di committenza» su cui si potrà contare «sulla consolidata capacità di ridurre del 50 percento gli importi e tempi per le gare d’appalto. Economie che potranno essere utilizzate anche per altri progetti che Invitalia può aiutare a trasformare da definitivi ad esecutivi. Altre risorse, poi, potrebbero arrivare dall’esclusione di quei soggetti che, avendo debiti nei confronti dello Stato, non possono ricevere finanziamenti pubblici e su questo punto aspettiamo sviluppi».
Progetti che a breve riceveranno il via libera, l’ultimo del governo. Giuseppe Conte sarà in Molise prima di ferragosto. Quel giorno ci sarà l’ultima firma.
vdt

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