Di sicuro cambia la configurazione delle postazioni del 118. Le associazioni che vorranno gestirle in convenzione sanno già, dall’atto aziendale dell’Asrem di un anno fa, che in tutte le attuali 16 dovranno offrire un dispositivo di soccorso avanzato (con ambulanza di tipo A, nel linguaggio tecnico). In quattro di queste – Agnone, Campobasso Monte Grappa, Isernia e Termoli – dovranno aggiungere una seconda ambulanza, di tipo B, con autista e infermiere. Chi vorrà gestire Agnone, Campobasso Monte Grappa, Castelmauro, Isernia, Riccia, Termoli e Trivento sa che serve mettere sul piatto pure un’auto medica h24.
Realisticamente è ormai in dirittura d’arrivo il regolamento con cui l’azienda sanitaria disciplinerà le nuove convenzioni, in base alle linee guida emanate dal commissario Giustini con uno dei suoi primi decreti. Il documento, secondo le indiscrezioni che circolano negli ambienti delle associazioni e non solo, sarebbe ormai pronto. E filtrano anche le prime indicazioni sulle principali novità. In massima parte, novità imposte dalle norme di settore. Quindi, per esempio, da un decreto del 2017 dell’ex commissario Frattura che stabilisce i requisiti dei mezzi che le Onlus devono mettere a disposizione: non devono avere più di 7 anni e 300mila chilometri (per ambulanze di soccorso avanzato e auto mediche). O dal codice del Terzo settore che fissa un tetto massimo ai rimborsi per i volontari impiegati nel trasporto di emergenza sanitaria (autista e soccorritore, mentre infermieri e medici sono messi a disposizione dall’Asrem): massimo 10 euro al giorno e 150 euro al mese.
È questa la disposizione di legge che ha creato maggiore scompiglio e tensione fra le Onlus che attualmente gestiscono il 118 per l’azienda sanitaria. In molti hanno concluso: a queste condizioni sarà impossibile garantire il servizio. Rimborsi da fame, ha dato manforte qualche giorno fa il consigliere regionale di Forza Italia D’Egidio. Ma la tensione è temporaneamente scemata perché sembra che nel nuovo regolamento l’Asrem abbia previsto anche il rimborso del costo del personale dipendente (pure amministrativo) che le associazioni utilizzeranno per le postazioni 118. Certo, come avviene già in altre Regioni, il numero dei dipendenti non potrà essere superiore al 50% del totale del personale impiegato, però si tratta di una novità rispetto alla situazione attuale. E di un incentivo alla contrattualizzazione di personale che altrimenti è comunque precario.
È una novità anche una compartecipazione, che pure sarebbe contemplata, all’acquisto delle ambulanze e delle auto mediche. Al momento viene rimborsato solo il carburante e viene ristorato il ‘fermo macchina’ (il fatto che, cioè, un’associazione mette a disposizione del servizio sanitario regionale un mezzo h24) ma non l’acquisto dei mezzi.
Basterà questo a ‘convincere’ le associazioni che si può fare? Per il momento si tratta di indiscrezioni. Fondate, ma da provare. C’è un solo modo. I dubbi li scioglierà il regolamento. Che una volta adottato sarà pubblicato dall’azienda che poi avvierà l’interlocuzione con le associazioni e l’avviso per le convenzioni.
ritai

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