E sulla questione scuole – all’indomani dell’anniversario della tragedia della Jovine e dopo il dossier della Procura di Campobasso sulle condizioni degli edifici scolastici – è intervenuta anche la consigliera comunale e provinciale, Marialaura Cancellario. «Ieri sono rimasta in silenzio e ho ricordato la tragedia di San Giuliano – scrive l’esponente di Democrazia popolare a Palazzo San Giorgio – ripercorrendo le sensazioni vissute in quei giorni e riprovando nuovamente quel sentimento di dolore e di impotenza che riaffiora ogni volta che mi imbatto in quel tristissimo ricordo.
Oggi però, dico che dal quel giorno troppo poco è stato fatto. Dico che alle parole non sono seguiti i fatti e che salvo qualche rara eccezione (per Campobasso:scuola elementare di via Sant’Antonio dei Lazzari e Scuola elementare Via Berlinguer) Campobasso e Provincia devono investire ancora moltissimo, prima di poter affermare di avere edifici scolastici sicuri. Il problema è che sono passati 15 anni da quel tragico giorno e a quest’ora tutte le strutture della Regione sarebbero dovute essere a norma. Evidentemente così non è e, se una Procura allerta e mette in guardia una intera popolazione dicendo che su “196 immobili della Provincia di Campobasso ben 86 immobili non sono adeguati”, bisogna riflettere attentamente.
Sulla stessa linea sono gli studi di vulnerabilità commissionati dal Comune all’Universita degli studi del Molise. Le relazioni parlano chiaro. In tutto ciò la politica continua a cincischiare, a prendere tempo, a scaricare le responsabilità su altri Enti e i genitori continuano a chiedersi a quale Santo protettore bisogna affidarsi, ogni giorno, prima di lasciare i propri figli nelle scuole.
“Quando una madre dice: ‘mio figlio è a scuola’, deve pensare che sia nel posto più sicuro che esista ma noi non abbiamo saputo proteggere i nostri figli”. Le parole del Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi pronunciate all’indomani del 31 ottobre 2002. Resta l’amaro perché oggi, a distanza di tanti anni, ancora non possiamo dire di aver potuto mettere al sicuro i nostri figli, ancora ci sono strutture inadeguate e ancora non si capisce che investire sulla sicurezza delle scuole significa investire sulle vite dei giovani e delle generazioni future».

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