«Come al solito il nostro settore è quello meno considerato nel panorama italiano. Eppure, a detta dello Stato, è uno dei settori che fattura di più, è uno di quei settori che, solo in Molise, vanta ben 21.000 codici Ateco, è uno di quei settori che portano gioia e felicità. Allora dobbiamo pensare che lo Stato non ci vuole felici e non ci vuole nemmeno al lavoro».
Federmep contesta le scelte del governo Draghi che riapre il wedding, dando via libera ai banchetti di nozze, dal 15 giugno ma con green pass per gli invitati. « Quanti decideranno di sposarsi con la spada di Damocle sulla testa per un tampone che potrebbe costare l’intera giornata?», si chiede il capo delegazione della federazione in Molise Mauro Di Salvatore.
La scorsa settimana, Federmep aveva messo in scena un evento di nozze a Bari nel rispetto del protocollo approvato dalla Conferenza delle Regione. La simulazione, aggiunge Di Salvatore, «ha evidenziato come, anche in questo momento storico molto particolare, i matrimoni possono essere fatti con le dovute precauzioni. Il problema è e resta uno: al governo, purtroppo, non ci sono partite Iva, non ci sono persone che capiscono cosa voglia dire il nostro lavoro, lavoro fatto di tanti sacrifici, di rinunce, di programmazione, di notti insonni e tanto altro. In questi mesi (15 mesi senza lavorare) non abbiamo detto nulla, siamo stati al nostro posto, abbiamo cercato di essere pro-attivi dando supporto a chi ci governa ed oggi? Oggi siamo ancora qui a leccarci le ferite di una guerra tra poveri in cui si contano “morti” sia per questo maledetto virus e sia perché siamo tutti allo stremo e abbiamo finito i risparmi. A questo punto che possiamo fare noi del settore se non bloccare le nostre partite Iva oppure non pagare le tasse oppure… oppure non sappiamo davvero cosa fare, come comportarci. Quello che sappiamo per certo è che ci saranno altre telefonate di “sposi” che ci sposteranno le date e, cari governanti, possiamo venire a casa vostra a mangiare?».

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