Flop in Molise per la campagna sul secondo booster di vaccino contro il Covid, ma è flop un po’ ovunque in Italia.
Il ministero della Salute e l’Unità per il completamento della campagna vaccinale provano così a correre ai riparti fornendo nuove indicazioni alle Regioni e chiedendo un maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, pediatri di libera scelta oltre che un rafforzamento della cosiddetta “chiamata attiva”.
In una nota a firma del generale del Ministero Giovanni Leonardi e del direttore dell’Unità che ha preso il posto, dal 1 aprile, della struttura commissariale, il maggior generale Tommaso Petroni, si rileva una «ancora insufficiente adesione alla schedula vaccinale proposta, che delinea il rischio concreto di lasciare esposti allo sviluppo di malattia grave i soggetti più vulnerabili. Questa evenienza, oltre a compromettere la salute dei singoli, mette sistematicamente a rischio le strutture ospedaliere, impegnate, attualmente, nel recupero del trattamento delle patologie differite causa pandemia».
Il Ministero, ribadendo che è acclarata la capacità dei richiami vaccinali di aumentare significativamente la protezione immunitaria, sollecita quindi le Regioni a «rafforzare con immediatezza le campagne di informazione pubblica sulla utilità delle dosi aggiuntive, declinate per fasce di popolazioni a rischio; coinvolgere direttamente e senza indugi i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta nella campagna vaccinale; rafforzare da subito il sistema della “chiamata attiva” dei singoli cittadini interessati alla somministrazione».
Il documento, inoltre, sintetizza come le attuali stime preliminari dell’Istituto Superiore di Sanità, ovvero stime basate su dati non consolidati e pertanto suscettibili di modifica, «mostrano come anche in Italia, nel periodo di elevata diffusione della variante Omicron (gennaio-marzo 2022), siano riscontrabili sia un aumento dell’efficacia (sia per infezione che per malattia) dopo la somministrazione della dose booster/aggiuntiva (in tutte le età ma in particolare negli over 80), sia una progressiva riduzione dell’efficacia vaccinale nel corso del tempo (in particolare in soggetti giovani con fattori di fragilità o operatori sanitari). Questi dati, associati alla constatazione dell’elevata diffusione comunitaria della variante omicron di SarsCoV2, suggeriscono l’importanza della somministrazione la quarta dose alla popolazione anziana e/o fragile».
Il Molise per ora è fanalino di coda riguardo alla quarta dose. Fra gli over 80, il 95% ha scelto di soprassedere. Nella giornata di ieri, in base ai dati sul monitoraggio della piattaforma vaccinale, sono state somministrate in tutta le regione 80 quarte dosi di vaccino: 2.759 il totale.

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