È stato presentato nella sala convegni del Neuromed a Pozzilli il protocollo d’intesa per l’ampliamento del comprensorio irriguo del Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro. Una tappa fondamentale perché segna l’avvio di un lavoro comune fra le istituzioni di Molise e Campania, in particolare della provincia di Caserta.
Il progetto, hanno spiegato i promotori dell’iniziativa, ha come obiettivo di «estendere a una regione amica e contigua un sistema irriguo all’avanguardia, in modo che possano essere rivalutati migliaia di ettari di terreno, ora abbandonati perché privi di acqua». La sindaca di Pozzilli Stefania Passarelli, che fa parte del consiglio dei delegati del Consorzio di Venafro, ha aggiunto che «il disegno è molto più ambizioso e quando sarà realizzato avrà ricadute ben superiori a quelle – già molto importanti – derivanti dalla rivalutazione di un lavoro antico e nobile qual è quello agricolo».
Al convegno hanno portato i propri contributi, fra gli altri, l’eurodeputato Aldo Patriciello, l’assessore regionale ai Lavori pubblici Vincenzo Niro, il suo collega titolare dell’Agricoltura, Nicola Cavaliere, i rappresentanti degli enti campani coinvolti. Le amministrazioni del Casertano interessate sono Capriati a Volturno, Ciorlano, Fontegreca, Presenzano, Prata Sannita, Pratella, Ailano, Sant’Angelo d’Alife, Raviscanina, Vairano Patenora, Pietravairano e la Comunità montana del Matese. Dopo i saluti del presidente del Consorzio Raffaele Cotugno, il direttore Massimiliano Capezzuto ha presentato il protocollo.
L’intesa, ancora le parole della sindaca Passarelli, inaugura «un modo nuovo di lavorare, mettendo intorno a un tavolo: varie Istituzioni, esperti di varie discipline, rappresentanti di vari territori».
E dà avvio anche a «un nuovo modello territoriale di confine, che consentirà, d’ora in poi, di salvaguardare e sfruttare al meglio e tutti insieme le risorse ambientali, nella prospettiva di un concreto benessere dei cittadini. Ai vecchi schemi di lavoro settoriale vogliamo sostituire il metodo dell’integrazione: tra le risorse, tra le finalità, tra le sedi istituzionali. Integrazione tra le ricchezze territoriali e ambientali, tra le risorse idriche, tra i servizi di entrambe le rive del bacino alto del Volturno. Integrazione tra la possibilità di produrre ricchezza e quella di creare benessere. Integrazione tra le sedi dei poteri decisionali, svincolandoci dagli steccati artificiosidi confini provinciali o regionali. Da oggi ragioneremo in termini di Area vasta: quella di tutta la Piana di Venafro, interregionale per natura e per vocazione, in senso certamente non solo storico e geografico. Quest’Area vasta che va ricucita anche fisicamente per mezzo di un ponte, il nostro ponte, così riannodando i fili che per migliaia di anni hanno messo a sistema le nostre specificità culturali, economiche e sociali».

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