Un punto di condivisione centrosinistra e Movimento 5 Stelle alla fine lo hanno trovato. Un accordo tradotto in un ordine del giorno firmato dai capigruppo Giose Trivisonno (Pd), Francesco De Bernardo (Idv), Pietro Montanaro (Udc), Maurizio D’Anchise (Pci) e Luca Praitano (M5S) e votato all’unanimità dall’assise per evitare il ridimensionamento del nosocomio campobassano.

“Il Consiglio comunale di Campobasso – si legge nel documento – invita il presidente e la Giunta regionale del Molise ad attuare azioni volte a riqualificare la struttura pubblica (ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso potenziandola e investendo in tecnologia e formazione; a mettere in atto le procedure previste e consentite dalla normativa nazionale e regionale vigente affinché l’ospedale Cardarelli sia riconosciuto come Dea di secondo livello”.

Un odg con cui probabilmente Palazzo San Giorgio proverà a ‘forzare’ la mano al governatore-commissario Paolo Frattura.

“Aver ribadito con forza che l’ospedale Cardarelli è un presidio che deve essere riconosciuto come Dea di secondo livello – sottolinea il rutiano Giose Trivisonno – significa aver decretato che il tema della tutela della salute dei cittadini molisani non deve dividere, ma unire.  Bisogna che venga riconosciuto che un territorio come quello molisano ha delle particolarità delle quali tener conto, derogando così ai principi del regolamento attuativo del decreto Balduzzi e trovando soluzioni ad hoc per il nostro territorio. Esprimo, inoltre, la mia soddisfazione per aver ribadito la assoluta centralità dell’ospedale Cardarelli che, in quanto struttura pubblica, necessità di investimenti”.

Infine, i ringraziamenti di rito che il capogruppo del Pd esprime nei confronti dei colleghi che hanno condiviso il suo documento. Che probabilmente dimostra che a Palazzo San Giorgio l’intervento di Frattura non ha convinto del tutto i consiglieri comunali.

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