Il dovere della memoria trova ogni anno una tragica conferma nei fatti. In un realtà che ha fatto passi avanti ma non quelli che servivano. Neanche lontanamente quelli che servivano.
L’inchiesta della procura di Campobasso, con le risultanze drammatiche sullo stato e la sicurezza degli edifici scolastici sul territorio della provincia, è la prova che a 15 anni dal tragico sisma di San Giuliano di Puglia la strada da fare è lunghissima.
Alle 11.32 del 31 ottobre 2002, era giovedì, la terra tremò a San Giuliano. Venne giù la scuola, sotto le macerie persero la vita 27 bambini e una loro maestra.
Altre due donne morirono in paese. Trenta vittime, di cui 27 bimbi (tutti quelli che erano nati a San Giuliano nel 1996) e distruzione in una vasta zona definita poi Cratere (14 comuni). Il sisma colpì un’area già in difficoltà per il fenomeno dello spopolamento.
Oggi in Molise è la ‘Giornata della memoria’. A San Giuliano la cerimonia religiosa in ricordo delle vittime. Ci saranno, tra gli altri, il responsabile nazionale della Protezione civile Borrelli, l’ex capo Guido Bertolaso che è cittadino onorario del paese simbolo del terremoto del 2002. Sono stati invitati anche i sindaci di Amatrice e Sarnano (in provincia di Macerata).
A Campobasso, prima dell’appuntamento di San Giuliano, la seduta del Consiglio dedicata al ricordo.
«Ci sono ricorrenze che mai vorremmo celebrare; credo che quella odierna sia tra le più tragiche che la nostra regione abbia avuto a soffrire – sottolinea il presidente dell’Assemblea Vincenzo Cotugno – Sono trascorsi 15 anni e, aldilà del “sentire” di ciascuno di noi, possono essere tanti o pochi, ma di certo non attenuano l’enorme ferita inferta da quel maledetto terremoto di 15 anni fa. Di certo il senso più profondo del messaggio odierno, lo possiamo trovare ricordando le parole di Nunziatina Porrazzo, che fu definita la “mamma coraggio”, che nel corso del funerali dei 27 Angeli e della maestra Carmela, ebbe a chiedere maggiore sicurezza per le scuole affinché mai più si piangessero tragedie simili. Con l’invito ai sindaci di Amatrice, Sergio Pirozzi, e di Sarnano, Franco Ceregioli – spiega Cotugno – abbiamo voluto compiere un gesto simbolico per sottolineare, l’importanza di quei valori che hanno reso possibile per noi ieri e, per Loro oggi, la ricostruzione delle mura, delle piazze, dei luoghi e ancor più dello spirito di Comunità. Bisogna continuare a guardare con positiva fiducia al futuro, riscoprendo, oggi giorno di più, la voglia di esserci, con lo sprono ad andare avanti, conservando sempre il rispetto ed il doveroso ricordo delle piccole, indifese ed innocenti giovani vite spezzate di San Giuliano di Puglia, oltre alla loro maestra».
Cotugno ha inviato una nota a tutti i sindaci e, insieme al direttore dell’Usr Anna Paola Sabatini, ha invitato anche ogni scuola del Molise a fermarsi alle 11.32 per riflettere «sull’importanza della sicurezza delle nostre scuole e per ricordare, per rendere onore, per pregare… per sottolineare la necessità di non tergiversare più… per rendere sicuri tutti i plessi scolastici del nostro Paese, affinché eventi come quello di San Giuliano di Puglia non possano più ripetersi».
Il sindaco di Campobasso Antonio Battista esprime «doveroso rispetto per la memoria di chi non c’è più, per chi si è salvato e può raccontare quella tragedia. Rispetto, immenso rispetto, pure per i soccorritori e i volontari sempre in prima linea e che mai hanno fatto mancare il loro prezioso sostegno e ai quali vanno i miei ringraziamenti». Dove c’era la Jovine oggi c’è il Parco della memoria, dell’edificio crollato resta un pilastro. L’augurio di Battista è che quel pilastro possa trasformarsi «in un messaggio di speranza dal quale si può e si deve ripartire per guardare avanti».
Da sola la volontà non basta né le risorse che i Comuni hanno a disposizione. «Abbiamo bisogno dell’aiuto dello Stato perché servono fondi, tanti fondi, per poter rinnovare il patrimonio edilizio come le leggi impongono e rispondere alle esigenze di sicurezza che ci arrivano dalla popolazione che non deve mai sentirsi abbandonata o non ascoltata.
Popolazione alla quale chiediamo di avere pazienza ma anche fiducia perché, e lo dico da sindaco e da presidente della Provincia, ogni giorno, con senso di responsabilità – conclude Battista – lavoriamo per garantire ai ragazzi e al personale docente e non docente quel livello di sicurezza necessario per affrontare con serenità il delicatissimo lavoro di formazione culturale e umana che le nostre scuole svolgono egregiamente».

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