Dopo la diffusione dei primi esiti investigativi condotti dal Nucleo della Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Campobasso, che vedono sotto inchiesta il presidente della Regione Iorio – per aver gonfiato l’area interessata dal terremoto – e l’ex capo della Protezione civile Bertolaso – per non averlo impedito, arriva il commento del governatore molisano, che si definisce sconvolto dall’enfasi del comunicato della Guardia di Finanza. “In questo Paese fare il proprio dovere, difendere i diritti dei cittadini e rispettare le norme significa correre il rischio di pagare in proprio il prezzo della personale disponibilità” – ha detto. “Insieme ai sindaci dei Comuni coinvolti abbiamo tutti rispettato la decisione del Primo Ministro Silvio Berlusconi che, all’indomani del sisma del 2002, individuò, nella provincia di Campobasso, l’area di influenza di un terremoto che all’epoca fu definito devastante. Un terremoto che, invece, oggi sembrerebbe, a dire di alcuni, inesistente. Lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri demandò alla Protezione Civile nazionale, ad un Commissario, quindi al sottoscritto, insieme ai Sindaci dei vari comuni colpiti, l’individuazione dei danni all’interno dell’area originariamente definita: per l’appunto, la provincia di Campobasso. Successivamente, sempre insieme al Dipartimento della Protezione Civile nazionale, sono stati rilevati e certificati da tecnici regolarmente autorizzati della Regione Molise e della stesso Dipartimento, i danni segnalati dai singoli amministratori dei comuni interessati”.

“L’area del “cratere” non è giuridicamente mai stata definita se non come area di maggiore dimensione dei danni in relazione all’entità della scossa sismica. Tale individuazione diede vita all’emanazione di provvedimenti di esenzione fiscale e di vantaggio per le popolazioni di quelle zone. Nessuno ha mai deliberato allargamenti, e nessuno ha mai definito l’area del “cratere” come l’unica zona colpita dal sisma. Resto convinto della giustezza di quello che ho fatto, o meglio, di quello che abbiamo fatto -Governo nazionale, Regione e Amministrazioni locali- per difendere i legittimi diritti del nostro territorio. Penso ai tecnici che hanno lavorato per la ricostruzione. Penso alle tante abitazioni ristrutturate, soprattutto nell’area più colpita. Penso alle scuole che abbiamo messo in sicurezza per effetto dei danni certificati del terremoto e per la pericolosità che esse dimostravano non difforme dalla situazione presente a San Giuliano di Puglia. Oggi i nostri bambini vanno a scuola sicuri di essere protetti. Penso alle tante mamme, ad esempio quelle di Bojano o dei vari comuni coinvolti, che allora richiesero con forza aiuto e interveti rapidi per proteggere i loro figli. Penso alla frase storica del Presidente Ciampi, che a San Giuliano di Puglia ebbe a dire: “non siamo stati in grado di difendere i nostri figli”. Penso al Presidente Napolitano, che sollecitò la stessa Protezione Civile nazionale ad essere molto attenta ai danni alle strutture pubbliche e principalmente alle scuole. Penso alle tante Chiese ricostruite che hanno consentito una ripresa delle attività e dunque della vivibilità sociale e religiosa in tutti i comuni. Penso ai tanti cittadini che ancora aspettano fiduciosi che la ricostruzione continui e possano finalmente tornare nelle loro case. Penso ai sentimenti di solidarietà che all’epoca ci vennero dimostrati anche in sede europea”.

“Ricordo che sulla base di una certificazione tecnica sottoscritta da Silvio Berlusconi e da Guido Bertolaso, la Regione Molise ottenne dal Presidente Prodi, all’epoca al vertice della Commissione Europea, un contributo straordinario per le infrastrutture pubbliche. E questo avendo certificato tutti e tre, Berlusconi Bertolaso e di io, “un danno esteso ad oltre la metà del territorio regionale”. Proprio tale condizione era indispensabile per attingere a questo specifico fondo europeo per le catastrofi naturali. Quella fu attività politica seria, consapevole, trasparente ed onesta. E proprio su quella si vorrebbe gettare l’ombra del dubbio e della illiceità. Mi rivolgerò presto al Procuratore della Corte dei Conti e solleciterò i sindaci nei prossimi giorni a dimostrare insieme a me la giustezza delle nostre posizioni. So che le indagini devono essere fatte, sono consapevole della necessità che ci sia una sede di giudizio sereno su questa vicenda, ma non posso non constatare che se in Molise continuiamo ad essere così autolesionisti, rischiamo davvero di danneggiare il nostro futuro”.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.