Ci hanno messo la faccia il governatore Donato Toma e l’assessore Vincenzo Cotugno su due bandi regionali – “Micro-ricettività” e “Turismo è Cultura” – per dare la classica “scossa” ai due settori strategici per il Molise, contando poi sulla conseguente ripresa del mondo produttivo locale.
Bandi che, per la verità, sono stati accolti anche con qualche scetticismo: chi investirà mai nel turismo in una regione che “non esiste”?
Nonostante queste premesse, Toma e Cotugno hanno girato in lungo e largo il Molise incontrando amministratori, imprese, cittadini , per ridare entusiasmo e fiducia ad un territorio forse per troppo tempo deluso dalla politica. La mission? Illustrare nel dettaglio le opportunità legate ai bandi, invitando a scommettere in un settore per troppo tempo dimenticato dalla politica.
La risposta qual è stata? Un fiume di progetti presentati che sono andati al di là di ogni aspettativa! Il bando sulla micro-ricettività aveva una dotazione finanziaria di 16 milioni di euro. I molisani hanno presentato progetti per oltre 100 milioni di euro, con 511 domande pervenute. Un vero e proprio boom! Per l’avviso “Turismo è Cultura”, a sostegno delle manifestazioni turistiche e culturali, la dotazione era di 1 milione e 800 mila euro. Sono pervenute 160 domande con un importo totale di progetti candidati pari a quasi 9 milioni.
Assessore Cotugno, si aspettava una tale risposta dal territorio?
«Incredibile!».
Cosa è incredibile?
«Ma si rende conto di quali aspettative, evidentemente, avevano i molisani? Dietro tutte quelle domande ci sono persone e imprese che non attendevano altro! Francamente spero ci siano anche tanti giovani, perché a loro va il mio pensiero, la nostra costante attenzione».
Allora non è solo lei a credere che il Molise può puntare sul turismo seriamente?
«Con il presidente Toma ed il governo regionale abbiamo condiviso tutte le azioni messe in campo fino ad ora. Da quando mi sono insediato all’assessorato al Turismo e alla Cultura non ho pensato ad altro se non a programmare e a mettere in campo un’idea progettuale di largo respiro per questi settori. Il turismo e la cultura sono “imprese”, vanno gestite in maniera manageriale… E su questo penso di avere un po’ di esperienza».
Sia lei sia Toma potevate fare un flop, come qualcuno pensava, o addirittura sperava, viste le aspettative che avevate creato con annunci roboanti.
«Abbiamo messo a disposizione due bandi, per un complessivo di circa 18 milioni di euro, per tornare a credere nel valore turistico e culturale del nostro Molise, ottenendo come risposta un’attenzione altissima che ha evidenziato la potenziale volontà di realizzare progetti per oltre 120 milioni di euro. Faccia lei una valutazione».
I molisani credono che investire nel turismo in Molise si può.
«Appunto».
Vista la mole di domande e soprattutto di richieste economiche, molti rimarranno esclusi.
«È l’unica nota dolente. Il bando, in realtà, ha a disposizione ancora quattro milioni che si riteneva di destinare alle amministrazioni locali. Vista l’attesa, potrebbero essere destinati ad incrementare il fondo della “linea A”, con il presidente Toma stiamo riflettendo su questa opportunità».
Oltre 500 domande per il bando sulla micro-ricettività. Non si corre il pericolo che qualcuno, con la scusa del turismo, come in passato, voglia aggiustarsi casa?
«Ma scherza?».
No. Era una domanda.
«Il bando sulla micro-ricettività è una cosa seria, è stato preparato con paletti ben definiti. Chi verrà ammesso al cofinanziamento regionale dovrà attuare una serie di misure che escludono qualsiasi tentativo di fare i furbi. Bisogna essere un’impresa, o crearne una ad hoc. Per dieci anni non si potrà chiuderla. L’eventuale abitazione dovrà cambiare la destinazione d’uso, da abitativo a commerciale, con un aumento esponenziale delle imposte che un privato non potrebbe sostenere senza introiti. Tutto dovrà essere rendicontato e certamente rispettare i prezzi di mercato. E poi il particolare più importante: sarà la commissione a valutare la fattibilità dell’idea progettuale e la sua sostenibilità nel medio/lungo periodo».
Tra i richiedenti, ci sono soggetti che hanno deciso di costituire una nuova impresa?
«Rappresentano la maggioranza delle domande pervenute. A fronte di 511 progetti presentati, ben oltre il 70% è arrivato da soggetti che hanno intenzioni dichiarate di voler attivare nuove costituzioni d’imprese, certificando così la volontà di scommettere sul valore turistico e culturale del Molise. Possiamo concretamente invertire la rotta rispetto al passato, sono fiducioso che questa misura contribuirà anche a far ripartire il settore edile e quello dell’artigianato. Mi creda, aprire un’impresa non è uno scherzo! Significa che realmente c’è voglia di investire su se stessi e sulla nostra meravigliosa regione. Di fatto erano questi i nostri obiettivi, unitamente al recupero dei nostri borghi e all’aumento della capacità ricettiva della regione».
Parliamo adesso di “Turismo è Cultura”: qui la Regione sosterrà al 50% le spese delle manifestazioni che più rispecchiamo la nostra cultura e le nostre tradizioni.
«Ci tengo particolarmente a questo bando. L’anno scorso, appena insediati, abbiamo sollecitato i sindaci a comunicarci le manifestazioni in programma per l’anno 2018, ottenendo un riscontro di soli 40 comuni. Lanciammo lo slogan, che poi è divenuto un obiettivo da perseguire, “Turismo è Cultura”. Nei mesi a seguire abbiamo lavorato sodo sulla comunicazione e sul riscatto d’orgoglio della nostra terra, arrivando a presentare ad inizio 2019 l’avviso pubblico “Turismo è Cultura 2019” che alla data di scadenza, fissata al 30 marzo 2019, ha fatto registrare ben 160 domande pervenute con un importo totale di progetti candidati per oltre 9 milioni di euro.
Per me la condivisione è fondamentale, quel vivere l’idea, immaginare nuovi spazi ed orizzonti possibili, quella visione romantica e appassionata che può, attraverso l’amore per la nostra terra, aprire nuove opportunità di sviluppo, tenendo fede agli impegni con i cittadini e rispettando i tempi di un mondo globalizzato che corre molto velocemente. La Regione ha il dovere di sostenere la storia e le tradizioni dei nostri territori, e lo farà attraverso questa misura economica, per meglio far conoscere e valorizzare il “brand Molise”».
Parliamo di progetti, quali sono in concreto?
«Ci sono gli Stati Generali…».
A proposito, come stanno andando?
«Sono molto soddisfatto, il territorio sta rispondendo alla grande! La nostra volontà era di portare ai tavoli tematici le idee e le esperienze di tutti affinché il prossimo Piano strategico del Turismo e della Cultura sia condiviso con tutti gli operatori e non certamente calato dall’alto dei palazzi della politica.
Dopo cinque degli otto tavoli tematici in programma, abbiamo avuto oltre 600 presenze tra istituzioni, associazioni e imprese. Un risultato straordinario! Un ringraziamento a tutti gli attori in campo, in particolare l’Unimol che ha la direzione scientifica dei tavoli, alla Camera di commercio e a Sviluppo Italia Molise per il lavoro e la professionalità messa in campo. Una volta redatta la proposta di Piano, saremo pronti per mettere in campo una strategia unica che possa riuscire ad “aggredire” seriamente il mercato globale del turismo. Io, il presidente Toma e tutto il governo regionale ci crediamo!».
ppm

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