Anche la Chiesa obbedisce alle nuove disposizioni del governo che oltre a ridurre all’osso gli spostamenti vieta anche ogni attività nell’ottica di combattere il nemico invisibile. Ieri mattina monsignor Giancarlo Bregantini avrebbe dovuto presiedere la messa al santuario dell’Addolorata di Castelpetroso. Anch’egli ha dovuto obbedire alle prescrizioni di Palazzo Chigi, una rinuncia che «mi costa tantissimo – spiega l’arcivescovo di Campobasso-Bojano in una lettera aperta ai fedeli molisani -, ma sento che questa mia umile obbedienza è oggi la vera omelia che posso fare a voi». Una omelia che ieri ha pronunciato non dal santuario, ma dall’altare della piccola cappella in episcopio a Campobasso dove vi è un bellissimo quadro della Madonna Addolorata di Castelpetroso. Ai piedi di questa immagine padre Giancarlo ha pregato per tutti, per un popolo che «obbedendo, ama Maria. Questo ci è chiesto, con nobile grandezza!»
«Non mi sento sopra di voi, ma tra di voi, accano a chi non può nemmeno salutare i propri cari, nei momenti più sofferti. Maria Addolorata questo lo comprende. E perciò, ci è vicina, ci sta accanto, asciuga le nostre lacrime e ci benedice». L’invito dunque del vescovo ad essere uniti nella preghiera, a tenere il rosario in mano, a leggere il Vangelo «come ci ha invitato a fare lo stesso papa Francesco. Chiediamo insieme la fine di questo flagello, come si è sempre fatto nei momenti difficili della storia».
Infine il pensiero del presule corre a chi in questi difficili giorni è in prima linea contro il virus: «Grazie della vostra solidale attenzione, con il mio saluto riconoscente alle autorità tutte per la loro dedizione. Prego per tutti i medici ed operatori sanitari, ai letti degli ammalati. Come pure la mia preghiera per i fratelli ristretti in carcere, che soffrono ancor di più, in questi giorni».

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