Quelle di Piacenza sono state le prime a partire. Ora le stanno attivando un po’ tutte le Regioni. Anche in Molise ci saranno presto 3 unità speciali anti covid (unità di continuità assistenziale). Una guardia medica dedicata che ha il compito di curare i pazienti isolati al proprio domicilio. L’obiettivo in linea di massima è anticipare il trattamento ed evitare che i contagiati arrivino a uno stadio grave della malattia e quindi alla terapia intensiva.
Il governo ha previsto col decreto del 9 marzo 2020 che ne siano istituite una ogni 50mila abitanti. Il team (guardie mediche ma anche specializzandi e laureati abilitati appena laureati) lavora coordinandosi coi medici di base e coi pediatri di libera scelta. Gli operatori saranno muniti dei dispositivi di protezione, degli strumenti per le condizioni dei pazienti (saturimetri per testare l’ossigenazione nel sangue ed ecografi palmari), all’occorrenza anche dei farmaci antivirali da somministrare.
Attive sette giorni su sette dalle 8 alle 20, in Molise l’Asrem ha istituito le unità a Campobasso, Isernia e Termoli: due medici per postazione e un terzo che nella stessa fascia oraria e tutti i giorni della settimana si occupa del triage telefonico per l’intero territorio regionale. Insieme all’attivazione delle unità anti covid, il dg dell’Asrem Oreste Florenzano ieri ha approvato anche l’avviso rivolto per la formazione di una graduatoria da cui attingeranno i distretti a cui è demandata l’organizzazione del servizio.
Possono partecipare i professionisti che non abbiano compiuto 65 anni, in possesso di laurea in Medicina, abilitazione alla professione e iscrizione all’ordine.
Le istanze vanno inoltrate esclusivamente via pec all’indirizzo asrem@pec.it utilizzando il modello di domanda allegato all’avviso e dovranno pervenire entro e non oltre il giorno 30 marzo 2020 alle ore 12. L’incarico di tre mesi prorogabili (o inferiore) in relazione all’emergenza prevede un impegno massimo di 36 ore settimanali su turni di 12 ore dal lunedì alla domenica e un trattamento omnicomprensivo di 40 euro lordi.
Hanno, invece, tutti meno di 30 e anni i camici bianchi contrattualizzati ieri. Entreranno nei Pronto soccorso degli ospedali molisani nel momento di maggiore tensione. Impareranno così, immediatamente sul campo, come si fa medicina di accettazione e d’urgenza. Sono tre per ora – nati a Castel di Sangro, Cassino e Campobasso – e lavoreranno con incarichi libero professionali di sei mesi prorogabili (38 ore settimanali) in base alla durata dell’emergenza. Due di loro andranno al Veneziale di Isernia, si legge nei provvedimenti pubblicati all’albo pretorio, uno al Cardarelli.
Dieci, inoltre, gli infermieri destinati all’ospedale di Campobasso. Una prima parte degli 85 (dati al 25 marzo) che hanno risposto all’avviso. Anche in questo caso, incarichi libero professionali di sei mesi prorogabili.
Sono assegnati alle unità operative covid-19 del Cardarelli e lavoreranno 36 ore a settimana, con una programmazione compatibile con le esigenze di funzionalità del reparto.
r.i.

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