Il Pos 15-18 perde l’armatura, torna quello che era in origine: un atto amministrativo da cui ci si può difendere davanti al Tar. Tipico del Molise, è un dato malizioso e interessante che a togliere l’armatura al programma operativo straordinario per la sanità dell’ex commissario Frattura sia un ricorso dell’Irccs di Pozzilli curato dall’avvocato Salvatore Di Pardo. Che si dice «molto orgoglioso di difendere il Neuromed».
E aggiunge: «Sono molto contento, molto davvero, di questa sentenza». Arrivata da Roma nelle ore più difficili per i suoi assistiti, colpiti da una grande tragedia familiare (la scomparsa in un incidente sul cantiere di Colli a Volturno di Stefano, uno dei fratelli dell’onorevole Aldo Patriciello).
A questo verdetto i vertici dell’Irccs puntavano molto, non tanto e non solo per gli 11 posti letto che il Pos tagliava alla struttura. Ma perché, appunto, la legificazione aveva reso il documento inattaccabile. Una strategia che il governo nazionale, non tanto quello politico quanto più il governo tecnico (Mef in particolare), ha attuato anche prima che in Molise. Per esempio, il piano operativo dell’Abruzzo ai tempi di Chiodi diventò legge con una finanziaria di Tremonti. Blindare le azioni dei piani sanitari nelle regioni commissariate garantisce che le manovre di riequilibrio economico vengano portate a termine.
Ma così, sottolinea l’avvocato Di Pardo, si realizza un’ingerenza fra i poteri. La legge, appunto, non è un provvedimento amministrativo di dettaglio. «La Consulta ha riaffermato la possibilità di tutelare i diritti. E, come noi sostenevamo, ha stabilito che fu illegittima la scelta del governo di trasformare in legge un atto amministrativo col solo fine di incidere sui contenziosi in corso», evidenzia ancora il legale.

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