Non gli stessi numeri, ma la progressione è quella del cluster identificato fra i rom a Campobasso.
Tre persone positive, arrivate dal Venezuela a Campobasso il 7 luglio (attraverso Francia e Serbia): sintomi lievi ma riconducibili nettamente al Covid, il tampone e l’esito positivo. Scatta così l’indagine epidemiologica del dipartimento di Prevenzione dell’Asrem: test sugli altri componenti della famiglia e sui contatti più stretti. Quindi, un altro nucleo giunto dal Paese del Sudamerica nell’autunno scorso, i frati della parrocchia che ha dato ospitalità ai nuovi arrivati. E i nuovi contagi diagnosticati nella giornata di ieri sono 10, su 162 test effettuati: sette venezuelani e tre campobassani. Sono stati testati anche istruttori e bambini che frequentano un centro sportivo a Ferrazzano e i loro familiari, centro sportivo in cui i ragazzini già risultati contagiati in questi giorni sono andati. Solo per questi ultimi sono 100 i tamponi effettuati fino al tardo pomeriggio di ieri. I risultati nella giornata di oggi.
Schizza, di conseguenza, il numero dei soggetti in isolamento: sono 44 rispetto ai meno di dieci dei giorni scorsi.
Qualche buona notizia comunque c’è: con la certificazione della guarigione per due rom di Campobasso si chiude quel focolaio. E l’anziana donna di Casalnuovo di Napoli, ricoverata in malattie infettive da qualche settimana perché trovata di nuovo positiva al Sars-Cov2, è stata dimessa dal reparto perché negativa al doppio tampone. Guarita, quindi, di nuovo.
Complessivamente, i tamponi effettuati in Molise dall’inizio dell’emergenza sono 25.185, 1.149 di controllo. I casi attualmente positivi sono 17, tutti asintomatici o con pochi sintomi e che quindi non hanno bisogno di ospedalizzazione. I guariti in totale sono 419. E le visite effettuate dalle Unità speciali di continuità assistenziale, destinate ad aumentare con l’incremento dei pazienti positivi da monitorare al domicilio, sono 525.

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