Il dottore Antimo Aiello, dirigente medico in quiescenza, per anni al timone dell’Unità operativa complessa di Endocrinologia e Diabetologia dell’ospedale Cardarelli, attualmente libero professionista, è pronto a scendere in campo: il noto medico campobassano, infatti, è tra i candidati alla carica di presidente in vista delle imminenti elezioni per il rinnovo dell’Ordine dei Medici della provincia di Campobasso.
Aiello, nei lunghi anni trascorsi in corsia, ha sviluppato non solo capacità direzionali e di ascolto, necessarie per ogni figura apicale ma, anche grazie ai costanti aggiornamenti e al prezioso lavoro di squadra insieme al suo valido staff, è riuscito a distinguersi nel campo medico e a compiere passi da gigante sia nella prevenzione sia nel trattamento delle malattie del sistema endocrino e del diabete.
La sua reputazione, consolidata negli anni, dunque, lo precede. Oggi Aiello, forte della sua esperienza, ha deciso di accettare l’ennesima sfida lavorativa per dare sostegno ai suoi colleghi fornendo, insieme alla sua squadra, un valido punto di riferimento per l’intera categoria.
Non a caso il nome della lista che rappresenta è “Ippocrate 2020”, chiaro riferimento al padre della Medicina, scelto per dare un segnale eloquente sugli obiettivi che intende perseguire insieme ai suoi colleghi.
«La lista “Ippocrate 2020” – scrive l’aspirante presidente in una nota rivolta agli elettori – è composta da colleghi impegnati nelle varie realtà della professione medica.
Nessuno di noi ha svolto più di un mandato come consigliere dell’Ordine, in ottemperanza della deliberazione del gennaio 2015 approvata dal presidente e vice presidente uscenti. Nessuno ricopre cariche sindacali apicali, nessuno ha conflitti di interesse, personali o di parentela, in atto con l’Ordine – precisa -. Mettiamo in gioco la nostra dimostrata esperienza, le nostre capacità, il nostro entusiasmo, per rinnovare profondamente l’Ordine e vedere finalmente affermare l’importanza fondamentale della figura del Medico.
Continueremo a inviarvi i nostri punti programmatici, a cui ci impegniamo a tenere fede con determinazione.
Il vostro coinvolgimento attivo ed il vostro sostegno – conclude – sarà comunque fondamentale».
La lista guidata da Aiello, presentata nelle scorse ore, è composta infatti da un gruppo eterogeneo di medici professionisti, ognuno specializzato in diversi campi ma con un unico obiettivo comune: quello di riportare al centro la figura del Medico.
Questi i nomi dei candidati consiglieri in corsa con la lista “Ippocrate 2020”: Mario Bonsanto, specialista Asrem, Maurizio Brigante, dirigente ospedaliero (Campobasso), Antonio Carovillano, medico di continuità assistenziale, Franco Carrozza, dirigente ospedaliero (Termoli), Roberto Dell’Omo, professore associato dell’Unimol, Valeska Di Renzo, libero professionista, Silvana D’Onofrio, medico di Medicina generale, Michelino De Santis, dirigente ospedaliero (Termoli), Piero Modugno, dirigente medico del Gemelli Molise, Liberatore Natale, dirigente ospedaliero (Campobasso), Giovanna Pasquariello, medico di Medicina generale, Giovanni Passarelli, nel coordinamento del 118, Rosa Anna Perrotta, specialista ambulatoriale e Costanzo Pinti, pediatra di famiglia.
Per l’Albo dei Revisori dei Conti, sono in corsa: Teresa Antonella Di Rienzo, medico di Medicina Generale, Giuseppe Mancini, medico di Medicina generale-Odontoiatra e Vittorio Piedimonte, odontoiatra.
Come accennato nelle scorse settimane, il programma della lista “Ippocrate 2020”, guidata dall’illustre medico molisano, si pone di raggiungere nei prossimi anni 10 importanti obiettivi:
Rivalutazione figura del medico e del riconoscimento della sua professionalità in qualunque contesto venga svolta, con piena riappropriazione del ruolo di protagonista preparato ed esperto del sistema Sanità, libero dalle interferenze demagogiche della politica, dei campanili, dei falsi esperti e delle strumentali contrapposizioni tra professionisti, ma aperto alla collaborazione con le altre professioni sanitarie;
Alleanza per la salute con i cittadini utenti per un accesso alle cure uniforme in ambito regionale, che sia in grado di dare risposte efficaci alla diffusa domanda di benessere pscicofisico, con un occhio di riguardo alle categorie più deboli (bambini, anziani, malati cronici, situazioni di post-acuzie);
Sicurezza globale per tutti su tutti i luoghi di lavoro, in modo particolare per le donne medico. L’Ordine deve essere il primo garante della sicurezza dei medici sui luoghi di lavoro, proponendo norme che contrastino gli episodi di violenza fisica, a cui sempre più spesso il personale medico è esposto (problematica ormai trasversale al genere e all’età, anche se, in alcuni contesti, quali i turni di continuità assistenziale in luoghi isolati e non adeguatamente protetti, le donne medico sono maggiormente esposte), ma anche forme di violenza psicologica che portano alla Medicina Difensiva. Massima attenzione alla sicurezza biologica;
Razionalizzazione dell’eccessiva burocratizzazione del lavoro (Medicina Amministrata) che va a scapito del tempo dedicato al paziente, aumentando il rischio di trascurare i due capisaldi della professione medica, indicati da Ippocrate: la centralità del rapporto medico-paziente e medico-medico e il processo di diagnosi, cura e riabilitazione;
Difesa dell’ambiente onde evitare e limitare i rischi alla salute umana dovuti al degrado ambientale ed agli stili di vita errati. Il rapporto salute-ambiente ormai ampiamente conosciuto, sottolineato dall’articolo 5 del Codice Deontologico, deve vedere l’intera categoria medica tesa nell’attuazione della vera prevenzione, la Prevenzione Primaria, sia mediante l’azione di advocacy dei medici nei confronti delle Istituzioni locali, regionali, nazionali, sia attraverso la Rete dei Medici Sentinella costituita da MMG e PLS.
Riconoscimento ai medici di una maggiore “dignità digitale”. Valutare sempre se le “innovazioni tecnologiche” determinino reali benefici ai pazienti e alla professione;
Contrasto all’abusivismo sanitario;
Appoggiare il necessario potenziamento della Medicina del territorio, che la pandemia Covid ha reso ancora più urgente, a partire dall’assistenza Primaria e dalla Pediatria di Libera Scelta fino alla Continuità Assistenziale, al 118 e alla Specialistica Ambulatoriale, perché solo con una capillare presenza di presidi medici sul territorio potremo a ragione parlare di “vera assistenza territoriale”.
Rendere finalmente reale l’integrazione ospedale-territorio, valorizzando il confronto continuo tra professionisti e rinunciando ad atteggiamenti assurdamente “punitivi”, richiedendo sempre il rispetto effettivo di tutte le normative europee, in particolare per quanto attiene gli orari e i turni del personale ospedaliero, auspicando il reintegro delle carenze di personale e la razionalizzazione dei posti letto e delle varie specialità;
Creazione ed implementazione dei registri epidemiologici regionali, strumenti fondamentali di programmazione sanitaria.
Ai dieci punti si aggiunge inoltre un importante obiettivo, ossia «prendere posizione chiara e battersi per: una programmazione rigorosa degli ingressi a Medicina in base al reale fabbisogno di specialisti; il finanziamento obbligatorio dei contratti di formazione medica specialistica e di Medicina Generale; una vera riforma della formazione medica post-laurea già a partire dal primo anno, e l’istituzione di un Osservatorio Nazionale per gli Accreditamenti delle strutture anche non universitarie alla formazione; l’eliminazione dell’attuale imbuto formativo (oltre 9.000 medici più i neolaureati) attraverso un finanziamento straordinario; equiparazione della specializzazione in Medicina generale alle altre specializzazioni (l’attuale pandemia ha reso evidente il ruolo insostituibile della Medicina del Territorio)».
Ricordiamo inoltre che da quest’anno – secondo il nuovo regolamento per le elezioni degli Ordini provinciali emanato dalla Federazione Nazionale Ordini Medici – ogni medico potrà esprimere la propria preferenza, oltre che per i singoli iscritti, anche per l’intera lista.
«È passato finalmente il concetto dell’importanza del connubio tra statura morale e professionale dei candidati consiglieri e valenza del programma che viene presentato e sottoscritto dalla intera lista – commenta Aiello – . L’elettore è chiamato a scegliere anche in base alla capacità della lista di attuare il programma stesso.
Parte ovviamente svantaggiato – conclude – chi avesse già dimostrato di non aver voluto o saputo mettere in pratica salienti punti programmatici proposti ufficialmente ai colleghi in precedenti recenti occasioni elettorali dell’Ordine».

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