Quattro gli scenari ipotizzati per il rebound del Covid. I primi due l’Italia li ha già superati. Bruciate le tappe, il premier Conte lo ha ufficializzato ieri rispondendo al question time alla Camera: siamo già in fase 3 e il dpcm del 24 ottobre – con le chiusure di bar e ristoranti e la sospensione di palestre e piscine – attua la strategia contenuta nel documento elaborato insieme all’Iss e alla Conferenza delle Regioni. «Siamo consapevoli – ha osservato Conte – che sono misure severe ma sono necessarie a contenere i contagi. Diversamente, la curva epidemiologica è destinata a sfuggirci completamente di mano». A quel punto c’è una sola strada, la quarta fase e quindi il lockdown generalizzato.
Allo stato, dunque,in Italia «abbiamo uno scenario di tipo 3. Lo studio prevede possibilità di interruzione di alcune attività particolarmente a rischio, anche su base oraria, possibilità di lezioni scaglionate per la scuola, incremento dello smart working per decongestionare i trasporti A tali misure si è attenuto il governo nell’adozione del dpcm. Il governo, nella giornata di sabato, ha inviato una bozza del dpcm al Comitato tecnico scientifico sollecitando un parere sul merito e il Cts, dopo ampia analisi, leggo testualmente, ha condiviso i provvedimenti inseriti nel testo».
Il documento è frutto della collaborazione di Regioni, Protezione civile, Aifa, Inail, Spallanzani, Università Cattolica, Areu 118 Lombardia e Istituto Bruno Kessler. Si intitola ‘Prevenzione e risposta al Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale’. In relazione all’evoluzione degli scenari epidemiologici, ha spiegato a Montecitorio Conte, le specifiche diverse modulazioni delle possibili misure da adottare. «Allo stato l’epidemia è in rapido peggioramento e risulta compatibile a livello nazionale con lo scenario di tipo 3 descritto nello studio, con rapidità di progressione maggiore in alcune regioni».
Nello scenario 3, approfondisce il tema Quotidianosanità, si prevedeva anche la possibilità di istituire zone rosse con lockdown temporanei di due, tre settimane. Inoltre, come si legge nell’ultimo monitoraggio di Ministero ed Iss, sappiamo che già otto regioni (Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto) e la Provincia di Bolzano sono già in fase 4 che legittimerebbe, tra le altre cose, un lockdown generalizzato.
Conte ha ribadito martedì di volerlo scongiurare ma il record di ieri – 25mila contagi e una progressione in aumento oramai consolidata e significativa – e i suoi chiarimenti in Aula alla Camera che sono anche una risposta alle polemiche dei governatori, rendono più reale questa possibilità.

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