Prima la videoconferenza col governo, poi la riunione dell’unità di crisi regionale.
In questa occasione ieri il governatore Donato Toma ha comunicato la designazione del prof Giancarlo Ripabelli, coordinatore del comitato scientifico molisano, nel gruppo ristretto di esperti che lavorano alla revisione dei parametri del monitoraggio (gli attuali 21 indicatori che le Regioni hanno chiesto di cambiare).
Sempre l’unità di crisi ha affrontato pure il tema del ‘testing’ con il decreto, annunciato come pronto qualche settimana fa dalla struttura commissariale della sanità, che autorizza i tamponi presso i privati convenzionati. «La bozza è sul mio tavolo – spiega a Primo Piano Toma – Se entro domani sera (stasera, ndr) provvederò io con un’ordinanza a sollecitarne l’adozione».
Oggi è giornata di ‘pagelle’, con il report Iss e MinSalute che diventa ufficiale. Rt poco oltre 1, con un dato che tende a consolidarsi, dice il presidente. Che quindi alla domanda se il Molise resterà zona gialla risponde: «Teniamo ancora». Anche l’occupazione delle terapie intensive, che aveva sfiorato il 30%, poi si è ridotta (bisogna sempre considerare che il monitoraggio fotografa una situazione che risale a una settimana prima).
Nella riunione col governo, le dichiarazioni del ministro per gli Affari regionali Boccia: «Seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre. Questa è eresia, non facciamo i sepolcri imbiancati – ha aggiunto l’esponente Pd – Papa Francesco ha dato un esempio bellissimo a tutti nella scorsa Pasqua, a partire dalla Via Crucis. Il Natale non si fa con il cronometro ma è un atto di fede».
Altro punto all’ordine del giorno la scuola. «Le Regioni unanimemente hanno ritenuto di suggerire al governo di procrastinare al 7 gennaio ogni riapertura della didattica in presenza per chi è ancora oggi in didattica a distanza», ha riferito nel punto stampa sul Covid il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. «Una mossa inopportuna in questo momento soprattutto alla vigilia della pausa festiva delle scuole – ha detto Toti – in assenza di un programma di scaglionamento degli ingressi e in assenza di un servizio pubblico che oggi prevede capienza al 50% e andrebbe ritoccata».

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