Un tavolo di confronto tra esecutivo e Regioni, quello di ieri, che ha confermato che sono in arrivo misure più stringenti nel prossimo dpcm, previsto per il 16 gennaio.
In agenda il divieto per i bar di vendere cibi e bevande da asporto dopo le 18; la conferma, per tutte le zone, della regola che consente a massimo due persone di andare a trovare a casa parenti e amici; lo stop alla mobilità tra le regioni, anche tra quelle gialle; l’istituzione di una zona bianca, per dare un segnale del lavoro che si sta facendo e che consentirà di entrare in una fase diversa in tempi però più lunghi. Convergenza tra governo e Regioni sul mantenimento del modello a fasce, oltre all’abbassamento della soglia Rt: con 1 si va in arancione e con 1.25 in zona rossa. L’esecutivo punta ad inserire, inoltre, una nuova modifica nel dpcm che entrerà in vigore dal 16 gennaio. La proposta è stata avanzata dall’Istituto superiore di sanità e condivisa dal comitato tecnico scientifico: se l’incidenza settimanale dei casi supera i 250 ogni 100mila abitanti, la Regione è automaticamente in zona rossa. L’incidenza è un parametro fondamentale secondo gli esperti e la soglia ottimale è 50 casi ogni 100mila abitanti poiché è l’unica che garantisce il completo ripristino sull’intero territorio nazionale del contact tracing.
«Sta arrivando un’impennata dei contagi. Dopo Gran Bretagna, Irlanda, Germania, sta arrivando anche da noi. Non sarà facile. Dobbiamo ancora fare dei sacrifici». Così il premier Conte al Tg3, in merito all’emergenza epidemiologica.
«Senza le misure restrittive introdotte per le vacanze di Natale avremmo altri numeri – avrebbe sottolineato Speranza nel corso delle riunione con le Regioni – Il divieto di ospitare a casa più di due parenti o amici si è dimostrata una norma ragionevole che ha funzionato nel periodo natalizio. Credo che avrebbe senso confermarla. Domani sarà il Parlamento ad esprimersi ed entro giovedì venerdì avremo un testo definitivo. La situazione epidemiologica non è da sottovalutare, l’epidemia è ancora molto forte e per questo – ha ribadito il ministro della Salute – servono ancora restrizioni e comportamenti corretti».
Contrario al divieto di asporto dopo le 18, per bar e ristoranti, il governatore della Liguria Toti. «Queste attività, pur potendo continuare con le consegne a domicilio, rischiano di essere penalizzate ancora di più, dopo aver già subito pesanti restrizioni. Bene invece l’introduzione di una zona bianca, come avevamo proposto già oltre un mese fa, cioè una zona dove, virus permettendo, si possa cominciare un lento ritorno alla normalità».

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