Il Molise ieri ha attivato ancora la Cross per un paziente Covid che aveva bisogno di rianimazione. E non è la prima volta in questi giorni.
Oltre l’incidenza, l’indice Rt, il puro formalismo di numeri complessivi del tutto ipotetici (quelli sui letti disponibili) e di percentuali che solo per questo restano sotto la soglia di allarme, è un fatto che i letti davvero disponibili siano saturi.
Allerta di resilienza vera, dopo l’ufficialità della circolazione della variante inglese che vede il Molise in bilico: tra le regioni che questa settimana potrebbero diventare arancioni.
Solo domani arriverà il monitoraggio ufficiale di Iss e ministero della Salute e dopo la riunione della cabina di regia le decisioni del governo e del ministro Speranza con ordinanza. Intanto però si susseguono le indiscrezioni. In bilico, ha scritto ieri il Corriere della Sera, Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Piemonte. Si aggiungerebbero Abruzzo, Basilicata, Liguria, Molise, Umbria e provincia di Trento.
In queste ore l’obiettivo del governo nazionale è prevenire o comunque limitare gli effetti di una “terza ondata” dell’epidemia da Covid19 provocata dalle varianti del virus. Il timore degli scienziati è che nell’arco di due o tre settimane la mutazione inglese possa risultare prevalente rispetto al virus finora conosciuto. E gli effetti che rischiano di essere drammatici, come sta già avvenendo in altri Stati europei. Per questo si studia una nuova stretta che preveda chiusure mirate nelle aree maggiormente colpite in modo da allontanare il rischio di un lockdown nazionale, proprio come accaduto in Germania.
Nelle zone rosse – che sul territorio si moltiplicano – scuole, negozi e locali pubblici dovranno interrompere le attività per limitare al massimo la circolazione delle persone. E già venerdì sei regioni potrebbero avere un Rt superiore all’1, finendo così in fascia arancione, altre potrebbero essere classificate in rosso. Ieri il tasso di positività era al 3,8 con 10.386 nuovi casi e 336 vittime. Numeri ancora troppo alti, secondo gli esperti, per ipotizzare allentamenti.

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