Dal 6 marzo il nuovo dpcm cambierà le regole per la zona rossa, un ulteriore inasprimento da quanto trapela che per esempio chiuderà parrucchieri ed estetisti.
Fino al 6, però, in Molise i parrucchieri possono restare aperti perché è ancora in vigore la ‘vecchia zona rossa’, quella dell’ultimo dpcm Conte a cui Draghi ha dato giusto un giro di vite con lo stop alle visite ad amici e parenti (che infatti nell’infografica in pagina non ci sono).
Il Molise, infatti, da lunedì 1 marzo sarà in zona rossa. Al di là dei dati del monitoraggio settimanale dell’Iss, i numeri in possesso della Regione e dell’Asrem – più aggiornati rispetto a quelli elaborati dal dossier romano – hanno spinto il presidente della Regione Donato Toma a chiedere giovedì sera Speranza di entrare in zona rossa e di farlo con un’ordinanza del ministro che rende automatici i ristori alle attività economiche che chiudono. «In questo modo mettiamo in sicurezza la salute dei molisani e l’economia», il suo commento a Primo Piano. «Ci sono focolai preoccupanti in provincia di Isernia, in basso Molise ancora il rischio è forte. In questo modo diamo anche al piano vaccinale la possibilità di cominciare a far sentire la sua efficacia».
Della decisione, spiega, ha messo al corrente l’unità di crisi, il comitato scientifico, il gruppo di lavoro Covid di Asrem, oltre ai vertici.
In questi ultimi giorni, anche se la competenza della gestione sanitaria è del commissario nominato dal governo – «la cosa che mi dispiace è che anche persone di una certa levature sbagliano le competenze e mi addossano responsabilità che non ho», sottolinea – ricorda di aver contribuito in maniera determinante all’accordo col Neuromed per i 12 posti aggiuntivi, allo sforzo del Gemelli e di aver portato con la protezione civile l’ospedale da campo per alleggerire il San Timoteo, la situazione si è fatta davvero complicata. «Voglio anche evidenziare lo sforzo immane compiuto dal Cardarelli in questo anno e la professionalità eccellente di tutti i sanitari. Voglio elogiare pubblicamente i due primari, Santopuoli di infettivi e Flocco di rianimazione, due campioni davvero. Come i gladiatori, loro lottano contro il virus».
In queste ore, il governatore ha letto anche la relazione degli ispettori ministeriali. Colpito da quanto hanno scritto di aver trovato a Isernia e sulla questione delle liste operatorie vuole vederci chiaro, vale a dire sulle operazioni programmate che solo in alcuni casi sono state effettuate negli ospedali spoke. Il problema vero è quello delle liste d’attesa che così si allungano. Su questo e su tutto il resto, Toma ha sollecitato la direzione generale Salute a relazionare su quanto è avvenuto. «Vedremo chi doveva fare cosa», dice in parole semplici.
r.i.

 

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