Il ministero della Salute ha aggiornato le raccomandazioni sul vaccino AstraZeneca. La circolare – inviata a Regioni, istituzioni e associazioni – ribadisce che il vaccino è approvato dai 18 anni. Sulla base delle attuali evidenze, poi, «si rappresenta che è raccomandato un suo uso preferenziale nelle persone sopra i 60 anni».
Chi ha già ricevuto una prima dose Vaxzevria, può completare il ciclo con lo stesso medicinale.
La Commissione tecnico scientifica dell’Aifa, il cui parere è allegato alla circolare, rileva che «al momento non sono stati identificati analoghi segnali di rischio» di eventi trombotici «per i vaccini a mRNA. Non è invece ancora possibile esprimere un giudizio in merito ad altri vaccini che utilizzano piattaforme vaccinali virali». L’associazione con gli eventi trombotici «non è stata riscontrata nei soggetti di età superiore a 60 anni, nei quali l’incidenza dei casi a seguito della vaccinazione risulta addirittura inferiore rispetto a quella attesa».
Chiaro, comunque, che le campagne vaccinali dovranno essere riorganizzate. Stamane in Regione si terrà la cabina di regia.
Dal premier Draghi ieri in conferenza stampa sono arrivati messaggi chiari e molto netti. È in arrivo una direttiva del commissario Figliuolo per uniformare la ‘qualità’ della vaccinazione nelle varie Regioni, cioè la copertura delle fasce di popolazione. Va messa in sicurezza, per il premier, quella che subisce il rischio maggiore di morte da Covid: le persone dai 75 anni in poi. «Con che coscienza la gente salta la lista sapendo che lascia esposto a rischio concreto di morte persone over 75 o persone fragili?», ha detto aprendo l’incontro con la stampa. «Uno può banalizzare e dire: smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni, i giovani o ragazzi, psicologi di 35 anni. Queste platee di operatori sanitari che si allargano». Quindi, prima di tutto gli over 75. Le dosi di vaccino in consegna per aprile «sono sufficienti a vaccinare tutta la popolazione che ha più di ottant’anni e gran parte degli over 75 in tutte le regioni».
Il tema, dunque, è scegliere una direzione da dare alla campagna vaccinale. L’input di Draghi è che il criterio della messa in sicurezza di questa fascia di popolazione (over 75 e fragili) sia inserito fra quelli che decidono le riaperture.

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