È ancora una volta la Cisl Funzione pubblica Abruzzo e Molise, per bocca del coordinatore delle professioni sanitarie, Bruno Delli Quadri, a denunciare e contestare pubblicamente la disposizione di servizio redatta dal dirigente Silvio Garofalo nei confronti del personale tecnico biomedico del presidio di area disagiata “San Francesco Caracciolo” di Agnone, trasferito “momentaneamente” a Isernia, che «di fatto sancisce la chiusura di quel poco che è rimasto del Laboratorio analisi del presidio altomolisano». In una nota siglata a quattro mani dall’infermiere agnonese Delli Quadri e dalla segretario generale aggiunto della Cisl, Anna Valvona, e indirizzata ai vertici della sanità molisana, si contestano le decisioni assunte dal direttore del laboratorio analisi. Lo stesso, in ragione della riduzione di organico tecnico che si è registrato ad Isernia per via di pensionamenti, richieste di aspettative ed altre situazioni contingenti, ha disposto la redistribuzione del personale, attingendo, come sempre, dal “bacino” di Agnone, una sorta di panchina a disposizione del mister di turno. La Cisl chiede, al contrario, «come mai il direttore non abbia preso provvedimenti spostando personale da Isernia verso Agnone, quando si sono presentate in maniera ripetitiva carenze di personale sia medico che tecnico, creando disservizio a un territorio vasto quale è l’Alto Molise». In base ad un atto aziendale citato nella missiva, infatti, il laboratorio di Agnone viene considerato «parte integrante del laboratorio analisi del “Veneziale” di Isernia». L’Asrem, con un altro documento aziendale dello scorso giugno, «ha ridotto l’attività del reparto alle sole ore mattutine per il periodo estivo, quando la popolazione raddoppia per i flussi turistici e a tutt’oggi, dopo oltre due mesi, non c’è traccia di un’eventuale proroga del provvedimento confermando che i provvedimenti provvisori molto spesso si traducono in definitivi». Serviva più personale a Isernia e lo si è preso da Agnone, ma ora che l’emergenza è passata la Cisl chiede il ripristino del contingente minimo di tecnici al “Caracciolo”. In sostanza personale in servizio ad Agnone è stato “provvisoriamente” trasferito a Isernia, con la solita giustificazione dello scarso numero di prelievi e prestazioni erogate presso l’ospedale dell’Alto Molise. Lo spostamento provvisorio pare però sia divenuto definitivo e la Cisl non ci sta. «Riguardo ai carichi di lavoro che ripetutamente il professor Garofalo menziona, – insistono Delli Quadri e Valvona – si ricorda che il presidio ospedaliero di Agnone è riconosciuto di “Area Disagiata”, pertanto non può certo avere “numeri” da ospedali più blasonati». «Inoltre – spiegano i due esponenti sindacali – spesso accade che il Poct (Point of Care Testing ) installato nel Pronto soccorso è in avaria e gli esami in urgenza vengono gestiti nella fascia oraria mattutina dal laboratorio di Agnone e per le restanti ore pomeridiane e notturne con il trasferimento del campione ematico presso il laboratorio di Isernia. Il tutto sperando che l’autista in turno non sia impegnato in trasferimenti secondari altrimenti i risultati di esami che potrebbero essere di vitale importanza per i pazienti, afferenti al Pronto soccorso o ricoverati in reparti, arriverebbero con ore di ritardo». «Per quanto sopra esposto – chiude la nota sindacale – la Cisl chiede la revoca della disposizione in oggetto e ritiene indispensabile ripristinare la funzionalità del Laboratorio analisi dell’ospedale “Caracciolo” di Agnone, anche in virtù del provvedimento del direttore generale Asrem del 7 novembre di quest’anno in cui si assume un dirigente biologo-disciplina di patologia clinica- con sede di assegnazione il laboratorio Analisi di Agnone a partire dal primo gennaio 2023».

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