«Potrebbe essere questo lo strumento di riscatto definitivo non solo per Agnone, ma per tutto l’Alto Molise, per valorizzare sempre di più e soprattutto mettere in mostra le bellezze e i beni culturali custoditi, come uno scrigno, sul nostro territorio». Il sindaco di Agnone, Daniele Saia, commenta così, in anteprima per la nostra redazione, la pubblicazione da parte del Ministero competente dell’elenco delle città e delle unioni dei Comuni candidate a diventare “Capitale della Cultura” per l’anno 2026. Il dicastero retto dal ministro Sangiuliano, agnonese per metà, ha infatti reso noto che sono ventisei le città italiane e le unioni di Comuni che, entro il termine del 4 luglio scorso, hanno inviato la manifestazione d’interesse per il bando “Capitale italiana della cultura 2026”. Presenti 14 regioni italiane, con un’ampia distribuzione geografica da nord a sud della Nazione. E fa un certo effetto vedere che la prima città in elenco è proprio l’Atene del Sannio, la patria degli antichi Sanniti, Agnone appunto.
«La cultura è un grande fattore economico e di sviluppo – aveva dichiarato alla stampa locale il ministro Sangiuliano ospite della cittadina alto molisana in occasione della ‘Ndocciata dello scorso dicembre – Questo territorio, che conosco e porto nel cuore perché mia madre e mio nonno sono nati ad Agnone, ha delle grosse opportunità di crescita proprio nel settore culturale; sono enormi le potenzialità di una cultura antica, di grande tradizione. Gli agnonesi e i molisani si sono fatti onore in tutto il mondo. Noi, con il contributo del Ministero, dobbiamo far sì che questa grande cultura riemerga per fare in modo che il Molise entri nei grandi circuiti culturali e turistici nazionali». Parole che sembrano profetiche se lette alla luce dell’elenco delle candidature pubblicate ieri dal Ministero. «È un’idea e un progetto sul quale stiamo lavorando da tempo, sin dall’inizio del nostro insediamento quale amministrazione comunale di Agnone. – riprende il sindaco Saia, con intuibile orgoglio – Ripeto, tuttavia, che sarebbe una grande opportunità di rilancio e di sviluppo, nonché di visibilità, non solo per Agnone, ma per l’Alto Molise e l’intero Molise più in generale. Prendiamola, tutti insieme, come una grande sfida, alla quale dobbiamo saper rispondere perché ne abbiamo le capacità e soprattutto abbiamo tutte le carte in regola per ottenere questo straordinario risultato».
Per proseguire la corsa verso il titolo, le aspiranti Capitali dovranno perfezionare la loro candidatura inviando, entro il prossimo 27 settembre, un dossier che sarà sottoposto successivamente alla valutazione di una commissione composta da sette esperti indipendenti di chiara fama nel settore della cultura, delle arti, della valorizzazione territoriale e turistica. «Siamo già al lavoro per la produzione del dossier – ammette Saia – La concorrenza è forte e quotata, ma già ci riempie di orgoglio essere l’unica sede del Molise che aspira a diventare Capitale della cultura». Scorrendo la lista degli aspiranti, infatti, emerge, tra l’altro, che la candidata più vicina è L’Aquila, il capoluogo d’Abruzzo, o Lucera in provincia di Foggia, fino a Senigallia nelle Marche. Per il resto ci sono candidature da regioni molto distanti dal Molise. «L’eventuale riconoscimento ad Agnone sarebbe anche un segnale di attenzione nei confronti delle zone interne della Penisola da parte del Governo centrale» aggiunge Saia, perorando la “causa” alto molisana. Passando ai dati più tecnici, il dossier di candidatura dovrà contenere un titolo; il progetto culturale della durata di un anno, inclusivo del cronoprogramma e delle singole attività previste; l’organo incaricato dell’elaborazione e promozione del progetto, della sua attuazione e del monitoraggio dei risultati, con l’individuazione di un’apposita figura responsabile; la valutazione di sostenibilità economico-finanziaria del progetto culturale proposto; gli obiettivi perseguiti. Entro il 15 dicembre 2023, la commissione definirà la short list delle 10 città finaliste, e la procedura di valutazione – dopo l’audizione pubblica dei progetti finalisti entro il 14 marzo 2024 – si concluderà per il 29 marzo 2024 con la proclamazione della Capitale italiana della cultura 2026. L’ultima città ad essere insignita del titolo è stata Agrigento per il 2025, preceduta da Pesaro che diventerà capitale della cultura nel 2024 e da Bergamo e Brescia che sono insieme la Capitale italiana della cultura attualmente in carica per il 2023. La prima a ottenere questo riconoscimento è stata Mantova nel 2016. Poi sono seguite Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018 e Parma nel 2020, titolo prorogato anche nel 2021 a causa dell’emergenza Covid-19, nel 2022 è stata Procida. La città vincitrice, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità. «Agnone e l’Alto Molise hanno tutte le carte in regola per ambire a questo riconoscimento che darebbe a tutto il territorio una visibilità a livello nazionale e internazionale» chiude il sindaco Saia incrociando le dita. «L’Alto Molise ha tanto da offrire: una storia millenaria come testimonia la Fonderia Marinelli. La cultura come antidoto allo spopolamento e all’abbandono del territorio. Si può fare molto per Agnone e il Molise. Prendo questo impegno» aveva chiuso a dicembre il ministro Sangiuliano. È arrivato il momento di mantenere la parola data.

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