«Abbiamo le risorse necessarie per ammodernare questo ospedale, perché il “Caracciolo” possa essere attrattivo non solo sotto l’aspetto della tecnologia e della diagnostica, ma anche da quello prettamente strutturale. Sulla base di questo dobbiamo poi garantire il personale adeguato per poter svolgere tutte le funzioni e fornire l’assistenza sanitaria localmente». Visita a sorpresa, ieri mattina ad Agnone, presso l’ospedale “Caracciolo”, da parte del presidente della giunta regionale, Francesco Roberti. Il governatore del Molise, scortato dall’assessore regionale Di Lucente e dal sindaco Daniele Saia, ha ispezionato i reparti, incontrato il personale ed effettuato un attento sopralluogo presso le sale operatorie del nosocomio altomolisano. Al termine del suo giro tra i reparti, il presidente ha assicurato massimo impegno da parte della Regione per rilanciare l’ospedale rispolverando, in qualche modo, anche i famosi accordi di confine con l’Abruzzo. «Questo è e resta un ospedale di area disagiata, – ha dichiarato alla stampa Roberti – e all’interno della riorganizzazione sanitaria in itinere sarà assicurato l’arrivo di tutta la strumentazione già annunciata da qualche tempo. Gli acquisti della Tac e del mammografo sono già stati effettuati, si tratta ora di procedere preventivamente al necessario ammodernamento dei locali che ospiteranno le nuove apparecchiature. Con la nuova dotazione tecnologica l’ospedale dell’alto Molise potrà diventare anche attrattivo per la zona del Sangro e del confinante Chietino, riprendendo i cosiddetti accordi di confine con la Regione Abruzzo». Promesse e annunci già sentiti in diverse altre occasioni, rispetto ai quali tuttavia Roberti è ancor più preciso: «Le gare di appalto sono già state fatte e quindi entro marzo 2024 saranno installate tutte le attrezzature e le apparecchiature diagnostiche necessarie a questo ospedale». «Ai residenti di Agnone e dell’alto Molise mi sento di dire di stare tranquilli perché noi, come Regione, ce la mettiamo tutta per rilanciare questo presidio sanitario – ha sottolineato il presidente – La difficoltà resta quella di reperire personale, ma nella nuova organizzazione sanitaria regionale Agnone avrà il suo ruolo di ospedale di area disagiata. Questo significa garantire un Pronto soccorso efficace e tutte le attività collegate ad esso e di supporto. Manca personale, ma con l’Università ci stiamo muovendo per avere nuove specializzazioni in modo da avere poi medici specializzandi da inviare nei reparti. Non siamo ancora in grado di fabbricare in provetta né urologi, né cardiologi, ma dobbiamo attendere i tempi dei percorsi formativi universitari. Il danno maggiore è stato il numero chiuso nelle facoltà di medicina». Ultimo passaggio, non certo per importanza, sulle sale operatorie del “Caracciolo”: «Le sale operatorie mi pare che siano ben messe, dovranno solo trovare la loro funzionalità, ma questo dipende dalla organizzazione aziendale. Sicuramente non possono rimanere chiuse, anzi, devono essere riattivare in modo che possano offrire un servizio sanitario».

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