È una delle opere che, se completate, potrebbe segnare una svolta per l’Alto Molise, ma anche per l’intera regione. Una di quelle strade strategiche che riuscirebbe, finalmente, a far uscire il territorio di montagna dall’isolamento, segnando le basi per lo sviluppo socio-economico dell’area alto molisana e mettendo un freno allo spopolamento. È la fondo valle Fresilia, arteria di vitale necessità, collegamento indispensabile tra la Trignina e la Bifernina e dunque tra l’Alto Molise e Campobasso. Tragitto su cui il Comune di Agnone vuole intraprendere una battaglia, all’insegna del completamento dell’infrastruttura. Pochi giorni fa, il vicesindaco Maurizio Cacciavillani ha incontrato l’amministrazione di Frosolone in occasione di un sopralluogo a Civitanova del Sannio, dove si ferma la Fresilia. L’idea è di fare squadra con tutti i rappresentanti del territorio e di coinvolgere l’assessore regionale ai lavori pubblici, Pierpaolo Nagni, a cui è già stato chiesto un incontro a proposito, per dare concretamente un futuro alla strada. “Abbiamo iniziato un discorso – ha spiegato Cacciavillani – con Frosolone e i comuni della fondovalle, consultato l’ente di via Berta, per collegare l’Alto Molise con i paesi che si trovano lungo quella fascia e la Bifernina, fino al capoluogo di regione. Sarebbe fondamentale per creare scambi economici, turistici, per una viabilità rapida per il pendolarismo e la sanità. È un’opera strategica da cui dipende il futuro del nostro territorio e per la quale ci batteremo”.

I finanziamenti.

Il nocciolo della questione è legato ai fondi necessari per terminare l’importante percorso viario. Quindici milioni di euro del fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013 erano stati stanziati per l’opera, poi a febbraio di quest’anno la giunta di Michele Iorio riprogrammò le somme per altri interventi. Adesso, come veniamo a sapere dal Comune di Agnone, tali finanziamenti non sarebbero andati persi, ma non sono abbastanza per costruire il tragitto fino a ricongiungerlo con il Trigno, in zona Sprondasino, dunque alla fondo valle Verrino. E c’è chi propone, in mancanza di moneta, l’idea alternativa di far terminare il percorso a Civitanova. “Bloccare la strada a Civitanova non avrebbe senso – incalza Cacciavillani, che con la giunta agnonese ha incontrato anche il referente dell’ufficio tecnico della Provincia di Isernia, Lino Mastronardi, che si occupa dell’opera – è importantissimo seguire la progettazione iniziale e completare tutto il percorso”. Insomma, quindici milioni non bastano, ma la proposta del territorio è di rivedere il progetto e fare uno studio di fattibilità per conoscere l’entità dei costi. Di qui vanno investite altre risorse per chiudere un capitolo importante della storia della viabilità regionale, aprendo l’area alto molisana a grandi prospettive.

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