Finora la realtà è quella di una famiglia agnonese che per trovare un pediatra deve fare centoventi chilometri in piena notte, poi ci sono le promesse. Quelle dei politici e dei dirigenti della sanità molisana che finora hanno prodotto molto poco. Ieri mattina al Caracciolo si sono materializzati il presidente della Regione Molise, Roberti, il direttore generale dell’Asrem, Di Santo, il direttore amministrativo Matarante e il direttore della salute Carabellese. Presenti anche il sindaco Daniele Saia e il consigliere regionale Andrea Greco. Il governatore e i vertici dell’azienda sanitaria hanno rassicurato in merito al rilancio e al potenziamento dell’ospedale di Agnone. «Confermata, innanzitutto, – racconta il sindaco Saia – la partenza dei lavori per l’installazione della nuova Tac a cui seguiranno gli interventi per l’ammodernamento delle strumentazioni ospedaliere». Se ne parla da mesi, se non anni, ma finora ancora nulla di concreto. «Si lavora, inoltre, – aggiunge Saia – alla riattivazione delle sale operatorie e alla risoluzione dei problemi dovuti alla carenza di personale, come nel caso del pediatra di base». Stesse identiche rassicurazioni fatte da Roberti e dai dirigenti Asrem che hanno già compiuto una prima ricognizione in seguito alla quale non è cambiato assolutamente nulla. «Un incontro proficuo – commenta tuttavia il sindaco Saia – affinché la sanità in alto Molise possa tornare a definirsi tale. L’obiettivo è quello di raggiungere un sistema efficace ed efficiente, che sappia coniugare le potenzialità della sanità territoriale all’assistenza ospedaliera con un incremento di risorse, come da linee guida del nuovo Programma Operativo Sanitario 2023-2025. Come amministrazione vigileremo sulla realizzazione degli interventi per garantire al territorio dignità e sicurezza».

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